Ecco, ci risiamo!! Era da qualche mese che nessuno faceva interrogazioni parlamentari sulla questione scie chimiche, precisamente dal 28/1/2009 quando l'On. Brandolini ha presentato la sua terza e (per ora) ultima interrogazione (a cui non ha ancora ricevuto risposta). Per chi si fosse dimenticato, le interrogazioni in merito si possono riassumere nelle seguenti citazioni:
Parlamentare chiede "
se il Ministro della difesa sia in possesso di elementi raccolti direttamente o indirettamente sul fenomeno sopra descritto ed in particolare: a) congrue informazioni riguardo alle sostanze chimiche che vengono irrorate nell'aria e al loro grado di inquinamento e pericolosità per la salute pubblica; b) quali circostanze e significato abbiano i voli aerei che rilasciano queste scie chimiche e per quali ragioni vengano eseguiti con tali caratteristiche di rotta (al di fuori delle rotte ordinarie) e di quota; c) chi autorizzi e con quali obiettivi la manipolazione climatica attualmente in atto attraverso le operazioni di aerosol clandestine, visto che leggi internazionali vietano tali interventi sui fenomeni meteorologici e climatici."
Ministro risponde: "
Dall'esame della letteratura scientifica internazionale e del contenuto dei siti web. specialistici non è possibile confermare l'esistenza delle scie chimiche. I siti specialistici degli osservatori delle scie chimiche, in particolare, risultano carenti dal punto di vista scientifico."
P chiede: "
se il Ministero sia in possesso di elementi raccolti direttamente o indirettamente sul fenomeno ed, in particolare, di adeguate informazioni relative alle sostanze chimiche che vengono irrorate nell'aria, al loro grado di inquinamento e alla pericolosità per la salute pubblica"M risponde: "
le indagini svolte hanno consentito di escludere il coinvolgimento degli aeromobili dell'Aeronautica militare nella generazione o emissione di scie differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione del vapore acqueo. "P chiede: "
quali ricerche scientifiche siano state effettuate, quali indagini siano state svolte e quali elementi siano stati raccolti sull'insieme dei voli, militari e non, effettuati nello spazio aereo nazionale, da qualunque soggetto, che abbiano avuto come effetto il rilascio di scie chimiche"
M: ......
Pensavate fosse finita qui? Vi sbagliavate! Ecco a voi la nuova interrogazione del Senatore
Oskar Peterlini.
Se avete una sensazione di déjà vu è perchè buona parte dell'interrogazione riprende pari pari le interrogazioni precedenti, ma non siate superficiali. Dovete fare attenzione!!! Ci sono un sacco di cose da imparare, ad esempio che il CNR non è il
Consiglio Nazionale delle Ricerche, come un po' tutti noi pensavamo, bensì il
Comitato Nazionale del Risparmio.
Si ringrazia Axlman per la segnalazione
Buona lettura
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OSKAR PETERLINI
giovedì 5 novembre 2009, seduta n.275
PETERLINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del lavoro, della salute e delle politiche sociali, della difesa, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:
in molte parti d'Italia (Umbria, Abruzzo, Campania, Toscana, Veneto, Sicilia, Sardegna e Marche), da alcuni anni sono state rilevate scie chimiche (chemtrails), rilasciate da aerei non meglio identificati;
diversamente dagli aerei civili, i quali su rotte predeterminate rilasciano scie di condensazione a dispersione quasi immediata, le scie chimiche riscontrate sono di natura gelatinosa e vengono nebulizzate da aerei che volano a bassa quota e sono irrorate nell'aria attraverso sistemi di supporto ben visibili ad occhio nudo;
da denunce di cittadini - alcune dirette anche all'autorità giudiziaria - e da servizi della stampa locale, sembra che da tali scie chimiche derivino conseguenze disastrose sulla salute dei cittadini, stante, per esempio, l'alto numero di tumori rilevati nelle zone maggiormente sorvolate da tali aerei;
il Comitato nazionale del risparmio (Cnr), nel 2005, ha rilevato, nelle analisi effettuate su campioni di pioggia coincidente con il rilascio di scie chimiche, una concentrazione al di sopra della norma di sostanze chimiche come quarzo, ossido di titanio, alluminio, idrossido di bario, ritenute pericolose per la salute in quanto cancerogene;
da precedenti interrogazioni fatte ai dicasteri competenti, non sono mai arrivate risposte chiare, convincenti ed esaustive, sì da rafforzare il convincimento che si tratti di fenomeni pericolosi da tenere nascosti;
sia nella XV Legislatura che nella XVI, nei due rami del Parlamento, sono state presentate interrogazioni con contenuto analogo ma esse non hanno ricevuto risposta;
solo in data 16 dicembre 2008 il Ministro della difesa nella risposta alla interrogazione n. 4-01193 (pubblicata il 15 gennaio 2009) con la quale si chiedevano informazioni relative alla presenza nel territorio delle provincie di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini di formazioni nuvolose anomale rilasciate da aerei militari affermava che «le indagini svolte hanno consentito di escludere il coinvolgimento degli aeromobili dell'Aeronautica militare nella generazione o emissione di scie differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione del vapore acqueo. L'Aeronautica militare, inoltre, non ha in dotazione aeromobili adibiti allo spargimento di sostanze chimiche, né si hanno evidenze relative ad aeromobili militari che, operando a bassa quota sul territorio italiano, abbiano disperso o irrorato sostanze chimiche». Nella stessa risposta il Ministro sottolineava che l'Aeronautica militare non ha sottoscritto alcun accordo con gli Stati Uniti sulla specifica problematica;
considerato che è necessario, a giudizio dell'interrogante, fornire ai cittadini, fortemente preoccupati dalla crescente presenza di scie anomale, un'adeguata e documentata informazione affinché sia data loro ogni forma di assicurazione sulla tutela della salute,
si chiede di sapere:
quali ricerche scientifiche siano state effettuate, quali indagini siano state svolte e quali elementi siano stati raccolti sull'insieme dei voli, militari e non, effettuati nello spazio aereo nazionale da qualunque soggetto, che abbiano avuto come effetto il rilascio di scie chimiche;
se il Governo non ritenga opportuno monitorare e registrare i tempi, i luoghi e le modalità entro cui nello spazio aereo nazionale si formano scie chimiche in modo di realizzare una banca dati utile a definirne la natura e le eventuali conseguenze sulla salute, il clima e l'ambiente;
se l'Aeronautica militare o altri soggetti pubblici siano coinvolti e con quali compiti nel progetto di cooperazione Italia/Stati Uniti su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici.