sabato 24 ottobre 2009

La stagione dei "ragni volanti"

E' passato un anno da quando abbiamo parlato per l'ultima volta di strani filamenti e "ragni volanti", quindi è giunto il momento di tornare a parlarne. L'anno scorso avevo dedicato largo spazio al fenomeno e nonostante mi fossi gentilmente offerto di analizzare i vari campioni di filamenti raccolti, nessuno è stato abbastanza curioso da farsi vivo. Ovviamente tutto ciò non ha vietato ai soliti sostenitori del complotto di invetare teorie astruse.
Siccome chi sostiene l'origine misteriosa di questi filamenti imputa la loro provenienza agli alieni o alle scie chimiche questa volta provo a fare una previsione: in un periodo variabile tra l'ultima settimana di Ottobre e i primi 10 giorni di Novembre faranno la loro usuale comparsa questi filamenti. Vediamo cosa comparirà in rete questa volta, quale teoria astrusa verrà sostenuta. Si accettano idee e proposte.
A questo punto le possibilità sono due:

1- Io sono in contatto con gli alieni e con chi fa le scie chimiche contemporaneamente
2- Il fenomeno è stagionale quindi è dovuto ad un fenomeno naturale

Ovviamente sono disponibile a ricevere campioni di filamenti e analizzarli per soddisfare la curiosità di chi non è convinto della loro origine naturale, inoltre chi vuole può condurre dei test casalinghi con buoni risultati. Per informazioni, contattatemi.

Aggiornamento 25 ottobre 2009, ore 13.15

Mi viene segnalata la caduta di filamenti nel vercellese avvenuta ieri proprio mentre scrivevo questo post. Anche se secondo me il massimo del fenomeno deve ancora arrivare.

lunedì 5 ottobre 2009

La Sindone riprodotta al Convegno del Cicap

Finalmente posso parlare di ciò che è stato segretamente condotto in questi lunghi mesi. Luigi Garlaschelli ha riprodotto la Sindone a grandezza naturale. Dopo tanti anni di ricerche e speculazioni sulla possibilità di riprodurre una copia esatta del telo esposto a Torino, finalmente si è fatta chiarezza: è possibile riprodurre la Sindone con tecniche che esistevano già nel 1300.

Il lavoro di Garlaschelli, durato mesi, ha lo scopo di dimostrare che l'immagine, da alcuni considerata miracolosa, poteva essere ottenuta con tecniche tipiche dell'epoca nella quale è comparsa. Certamente esistevano altre prove che collocavano l'origine del telo nel 1300 (ad esempio il carbonio 14), tuttavia poter esibire un telo delle stesse dimensioni con le stesse caratteristiche indica che non è necessario un intervento divino per ottenere la famosa immagine.

Riporto sotto il comunicato stampa e alcune delle immagini. Sappiate che il corpo della copia è il mio!! Dovendo fare diverse prove in una località segreta ho trascurato un po' il blog, spero che ne sia valsa la pena. Buona lettura!

In occasione dell’XI Congresso del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), che si terrà ad Abano Terme il 9, 10 e 11 ottobre prossimi, il dott. Luigi Garlaschelli, chimico dell'Università di Pavia, terrà una relazione dal titolo “La Sindone si può riprodurre: ecco come”.
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Garlaschelli presenterà la sua ricerca che gli ha consentito di ottenere per la prima volta una riproduzione della Sindone in grandezza naturale (4,40 x 1,10 metri).

"La Sindone di Torino è nota solo dal 1357 circa - spiega il chimico - e appena apparsa in Francia fu violentemente osteggiata dal locale vescovo locale, che la riteneva un falso. Un documento del 1389 indica anche che fu scoperto l'artista che l'aveva prodotta «in modo ingegnoso». Purtroppo, non viene fatto il nome dell'artista, né si dice quale fosse questo metodo. Secoli più tardi, nel 1988, la datazione col Carbonio 14 confermò che l'età della Sindone risaliva proprio attorno al 1300. Nonostante questo, molte persone ancora ritengono che essa sia il lenzuolo che avvolse il corpo di Cristo dopo la crocifissione, e che l’immagine possegga caratteristiche inspiegabili e irriproducibili con mezzi umani".

Gli studi condotti nel 1978 dal gruppo di scienziati dello STURP (lo Shroud of Turin Research Project) permisero di stabilire le proprietà della tenue immagine. L'immagine, il cui negativo appare sorprendentemente realistico, è superficiale (limitata alle fibre più esterne del telo di lino), non contiene pigmenti, ed è dovuta a un ingiallimento delle fibre del tessuto. Inoltre, l'immagine non mostra fluorescenza alla luce UV e contiene, se elaborata col computer, sorprendenti informazioni tridimensionali impossibili da ottenere da un normale negativo fotografico.
"La mia ricerca – continua Garlaschelli – resa possibile anche dal contributo economico del CICAP, dell’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti) e di molti privati - aveva l'obiettivo di verificare se un artista avrebbe potuto ottenerla con metodi disponibili anche nel 1300. Il risultato ottenuto indica chiaramente che tale risultato si poteva raggiungere con l'uso di materiali poco costosi e seguendo una procedura piuttosto semplice".

Luigi Garlaschelli anticiperà la sua relazione (mostrando il telo riprodotto e spiegando in dettaglio la tecnica usata per realizzarlo) per i giornalisti durante una conferenza stampa prevista per sabato 10 ottobre, alle ore 9,30, presso la Sala Stampa del Teatro “Pietro d’Abano” ad Abano Terme, sede del Convegno del CICAP.

Si pregano i giornalisti interessati di confermare la propria presenza scrivendo a: ufficiostampa@cicap.org o telefonando allo 049-686870.

Intanto, oggi (5 ottobre 2009), il quotidiano "La Repubblica" anticipa la notizia dedicando all'evento un'intera pagina firmata da Laura Laurenzi.