lunedì 29 dicembre 2008

Ancora filamenti

Segnalo il video girato da me il 9 Novembre 2008, giorno seguente alla vistosa "pioggia" di filamenti. Potete vedere come appaiono questi filamenti dopo la caduta, il fatto che siano ancora presenti la mattina del 9 Novembre indica che non sono soggetti a "sublimazione" così come è stato riportato in alcuni casi di caduta di Capelli d' Angelo.
http://www.youtube.com/watch?v=6oTqv1otFxw

lunedì 22 dicembre 2008

Risultati delle analisi

Vista l'assenza di obiezioni ho concluso le analisi come previsto nel post precedente. Faccio quindi un riassunto di quanto fatto con immagini e risultati.
Procedimento:
Si sono preparati 20 mL di soluzione al 10% di soda caustica quindi sono stati aggiunti 170mg di sale di Seignette.
Viene pesato un campione di filamenti raccolti l'8/11/2008 su bilancia analitica con precisione decimo di milligrammo. Il peso del campione è 1mg (nella foto il peso mostrato è il lordo, la tara pesava 0,2785 g).
Il campione è stato inserito in un contenitore nel quale è stato aggiunta anche la soluzione precedentemente preparata (o,5 mL). Il contenitore è stato quindi tappato e posto a riscaldare a bagnomaria ad 85°C per 3 ore. Al termine del riscaldamento il campione risultava completamente sciolto.
Alla soluzione così ottenuta sono state aggiunte due gocce di soluzione di solfato di rame 1%. La soluzione colorata così ottenuta è stata chiamata "Campione Filamento"
Sulla bilancia analitica viene pesato 1mg di colla di coniglio (sostanza notoriamente proteica). Il solido viene posto in un contenitore e vengono aggiunti 0,5 mL di soluzione al 20% di soda precedentemente preparata. La dissoluzione avviene rapidamente a temperatura ambiente in qualche minuto. Alla soluzione limpida sono state aggiunte 2 gocce di soluzione 1% di solfato di rame. La soluzione così ottenuta è stata chiamata "Riferimento Viola"
Come riferimento è stata preparata una soluzione con 0,5 mL di soda 20% più 10 gocce di soluzione di solfato di rame (con solo 2 gocce il colore blu era poco apprezzabile rispetto al viola ottenuto con 2 semplici gocce nelle altre soluzioni). La soluzione così ottenuta è stata chiamata "Riferimento Blu".
Risultati e Discussione:
Le tre soluzioni così ottenute sono state messe a confronto visivamente su sfondo bianco (nell'ordine Riferimento Viola, Campione Filamento, Riferimento Blu).
Come era prevedibile la soluzione Riferimento Viola dopo l'aggiunta del solfato di rame ha preso una vistosa colorazione viola segno che il reattivo funziona e che la procedura è efficace per il riconoscimento delle proteine.
La soluzione Riferimento Blu ha mostrato una colorazione blu come era da attendersi visto che in tale soluzione non vi era alcun campione proteico.
La soluzione Campione Filamento mostra una colorazione viola praticamente identica a quella della soluzione Riferimento Viola. Questo indica che il filamento disciolto era indubbiamente proteico.
Tutte e tre le soluzioni sono state esaminate via spettrofotometria Uv-Vis, in particolare volendo determinare la differenza di colorazione nel visibile (viola contro blu) è stato sufficiente analizzare l'assorbimento delle soluzioni a partire da 400 nm fino a 800 nm (ovvero solo nel visibile).
Le varie soluzioni avevano un volume troppo scarso per poter eseguire l'analisi quindi sono tutte state diluite con acqua distillata fino ad un volume di 3 mL.
Di seguito sono riportati i 3 spettri di assorbimento delle 3 soluzioni:




Risulta evidente come la soluzione Riferimento Blu abbia un massimo d'assorbimento intorno ai 650 nm mentre le soluzioni Riferimento Viola e Campione Filamento hanno un massimo intorno ai 530 nm. Non vi è quindi alcun dubbio che il filamento disciolto fosse proteico e quindi assimilabile alla seta. Come già discusso in precedenti articoli la seta non definisce unicamente il filamento proteico prodotto dai bachi, ma anche le tele di ragno. La stagionalità del fenomeno avvenuto l'8/11/2008 sommata alle analisi condotte non lascia dubbi sulla sua origine. Si è trattato quindi della consueta migrazione autunnale di alcune specie di ragno.
Note:
Il campione raccolto pesava complessivamente 37 mg nonostante il volume fosse notevole. Pesare una sostanza così leggera e appiccicosa è piuttosto complesso, oltre al fatto che essendo l'analisi distruttiva ogni volta si perde il campione utilizzato. Sono disponibile a ripetere l'analisi su qualsiasi campione di filamento a patto che pesi almeno 1mg.
A disposizione per chiarimenti, dubbi, critiche e suggerimenti

venerdì 19 dicembre 2008

Anteprima nuove analisi sui filamenti autunnali

Qualche post fa avevo già trattato dei filamenti prodotti dai ragni migratori durante il periodo autunnale. In seguito ad un campionamento di una cospicua quantità di materiale, avvenuto l'8 Novembre 2008, ho iniziato ad organizzarmi per eseguire nuove analisi. Abbiamo già parlato del test di Loewe: si tratta, in effetti, di un test piuttosto grezzo (anche se specifico per le proteine) il quale permette immergendo la sostanza all'interno della soluzione di identificarne immediatamente l'origine proteica o meno. Tutti i filamenti analizzati immersi nel reattivo di Loewe per qualche minuto si sono colorati di viola (colore confermato anche durante analisi microscopiche) indice della composizione proteica del materiale. Questa analisi ha comunque alcuni punti deboli ad esempio il reattivo è di colore blu (colore del solfato di rame) molto intenso e perde rapidamente di efficacia. Questi inconvenienti rendono difficile persino il semplice recupero del filamento immerso se non si prendono le dovute precauzioni. Un altro punto debole sta nel fatto che il colore (viola) viene percepito "ad occhio", certamente siamo tutti d'accordo che salvo grossi problemi di vista il colore viola è facilmente distinguibile dal colore blu, ma un po' di precisione e rigore anche su questi aspetti "scontati" credo sia apprezzabile. Ho quindi cercato di creare un nuovo protocollo di analisi per ovviare a tutti questi problemi. Prima di entrare nel dettaglio però mi permetto di fare una piccola digressione:
dopo aver pubblicato i risultati delle prime analisi l'utente Tursiops ha partecipato ad una breve, ma costruttiva (almeno così credevo) discussione sui vari metodi di analisi. Purtroppo, ad oggi, nessuna delle analisi da me suggerite sembra esser stata eseguita, in compenso dopo essermi offerto di collaborare con Tursiops sia analizzando con metodi chimici rigorosi i suoi filamenti, sia portando io i miei filamenti da lui per ripetere le analisi, ho ottenuto una completa censura dei commenti dal suo blog (usanza ormai diventata molto diffusa) e la seguente risposta:

"Rispondo qui a Simone: spero che tu possa capire il mio comportamento. Lo faccio per correttezza nei miei confronti. io non ho i mezzi per analizzare questi filamenti, lavoro in un laboratorio di ricerca e non ho un laboratorio mio. Ho solo fatto, nel tempo libero, delle semplice analisi al microscopio. Io non so nulla di questi filamenti e per ora non ho trovato articoli in merito se non ipotesi, come le mie del resto. Siccome quindi non posso rispondere appieno alle tue giuste richieste, ho salvato i tuoi commenti (in moderazione, non sono stati eliminati) in attesa di avere io per primo maggiori chiarimenti.
Questa è una mia scelta, sto seguendo una mia linea di ricerca e ad ogni modo prendo atto dei tuoi suggerimenti. In attesa di chiarimenti ti saluto cordialmente."

Al di la della "correttezza nei suoi confronti" (qualunque cosa significhi), ammette di non essere in grado di fare le analisi, di non essere competente in materia, di aver fatto analisi "nel tempo libero". Sarò io che sono strano, ma se fossi nelle sue condizioni e trovassi uno che ha già analizzato quei filamenti, ha già fatto le ricerche bibliografiche e ha i mezzi per condurre praticamente qualunque analisi...beh...io sarei al settimo cielo...lui invece siccome non sa quello che sta facendo non pubblica i miei commenti (a me sfugge la logica dietro questo comportamento) e poi aggiunge che lui ha una sua linea di ricerca (ma come prima ha ammesso di non avere nemmeno un laboratorio). Ora era troppo portare a Pavia i filamenti? Era troppo permettermi di andare a prenderli portando dei campioni di riferimento? Io credo proprio di no, intanto io ho dimostrato che quei filamenti sono proteici, lui non ha ancora fatto un'analisi scientificamente riconosciuta. Forse gli sarebbe convenuto accettare la mia offerta (che comunque è ancora valida).
Bene chiusa questa parentesi procedo spiegando il protocollo:
Esiste un saggio simile a quello di Loewe chiamato test del biureto. In entrambi i test la sospetta proteina va sciolta in una soluzione basica per soda caustica e deve essere aggiunto del solfato di rame per complessare i residui proteici ottenendo il tipico colore viola. La differenza sta nel fatto che nel test del biureto viene aggiunto il sale di Seignette il che permette di mantenere la soluzione più limpida e aumenta la sensibilità del metodo.
Prevedo quindi di seguire la seguente strategia:
1- Dissoluzione completa del filamento nella soluzione di soda caustica più sale (cosa che potrebbe richiedere ore)
2- Aggiunta del solfato di rame in soluzione molto diluita (1%) in modo che il colore rimanga tenue e la soluzione limpida.
Siccome il colore di una soluzione di solfato di rame è il blu, se la soluzione rimane di tale colore allora possiamo escludere con certezza la presenza di proteine, se invece tale soluzione diventa viola allora il filamento disciolto era una seta di origine proteica (tela di ragno).
Prevedo di eseguire un confronto con una soluzione identica preparata dissolvendo della colla di coniglio (sostanzialmente una sostanza proteica chiamata collagene).
Quest'ultima soluzione deve diventare viola se la procedura è stata eseguita correttamente. Rimane il problema di determinare ad occhio la differenza di colore tra le due soluzioni, quindi verrà eseguita una spettroscopia d'assorbimento UV-Vis (in particolare nel visibile) confrontando il colore delle due soluzioni tra loro e di una soluzione senza alcun campione disciolto (che deve risultare blu). La spettroscopia Uv-Vis elimina ogni possibile "suggestione" o critica nella determinazione del colore.
Ho già eseguito qualche test preliminare di cui ho ampia documentazione fotografica. Per ora vi dico solo che anche se la procedura non è perfettamente approntata i risultati ottenuti danno già una risposta abbastanza chiara.
Faccio presente che le analisi che riporterò in un prossimo post sono state eseguite solo sui campioni del 2008, infatti ho valutato che è necessario almeno 1mg di filamento per ogni analisi e siccome il test è distruttivo i campioni precedenti (sui quali era già stato eseguito il test di Loewe) non sono sufficienti per essere sottoposti a tale nuova procedura. Invito chiunque abbia critiche o suggerimenti a commentare in modo tale che possa migliorare ulteriormente la procedura di analisi.

giovedì 11 dicembre 2008

Scambio con l'On. Brandolini

Riporto uno scambio di mail tra me e l'On. Brandolini sulla questione scie chimiche:

Da Simone Angioni
A On. Brandolini
19/11/2008
Gentile On. Brandolini,
ho appena terminato l'ascolto dell'intervista rilasciata da lei poco tempo fa all'emittente radiofonica "Radio Base" sul tema delle scie chimiche. In quella sede ha posto varie questioni sulle quali vorrebbe fare chiarezza. Mi trovo perfettamente d'accordo con lei ed è per questo che da oltre un anno coordino un gruppo di studio sul fenomeno delle scie chimiche. Sono certo di poter rispondere alle questioni da lei poste nell'intervista, ad esempio posso dirle che ho sotto mano l'accordo Italia-USA che tratta delle modificazioni climatiche; ho analizzato nel dettaglio le analisi della pioggia contenente sostanze misteriose; ho anche ascoltato il filmato del meteorologo tedesco e sapendo la lingua posso assicurarle che la traduzione presente su you tube è sbagliata.
In conclusione sarei felice di rispondere a questi dubbi. Se fosse così gentile da rispondere a questa mail con una serie di domande farò il possibile per soddisfare ogni sua curiosità.
In attesa di una sua risposta le invio il link di un lungo documento redatto dal mio gruppo: http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273641
La ringrazio per l'attenzione,
Cordiali Saluti
Dott. Simone Angioni
Dottore in Chimica

Da On. Brandolini
A Simone Angioni
25/11/2008
Gentilissimo Dottor Angioni,
la ringrazio per il materiale che mi ha inviato.
Per quanto riguarda l'intervista sulla tv tedesca prima di utilizzarla ho fatto controllare la traduzione da un madre lingua il quale mi ha detto che era nella sostanza corretta.Le sarei grato se mi inviarre la sua traduzione.
Per il resto in attesa della risposta del Ministero della difesa mi sarebbe utile avere l'accordo con gli Usa e le informazioni in suo possesso sule analisi relative alle piogge acide.
Cordialmente,on.Sandro Brandolini

Da Simone Angioni
A On. Brandolini
10/12/2008
Gentile On. Brandolini,
Inizio questa lunga risposta facendo un brevissimo riassunto dei punti e delle argomentazioni che verranno trattate nel dettaglio in seguito:

- il documento di accordo Italia-USA non parla di metodi per modificare il clima, ma studia cosa succede ad animali e piante quando il clima cambia, per qualsiasi motivo.
- il meteorologo citato parla di "chaff", piccolissime nubi artificiali, non scie, utilizzati in aviazione come contromisura radar. Altrove la stessa persona nega l'esistenza delle scie chimiche.
- le analisi effettuate trovano tracce di polvere nei campioni esaminati, in genere in quantità insignificanti. Comunque si tratta di analisi fatte male, perche' i campioni sono raccolti senza usare le precauzioni necessarie.

prima di tutto le allego il file sull'intesa Italia-Usa sullo progetto di studio sulle modificazioni climatiche. Confido legga con attenzione tutte le 51 pagine del documento per capire di cosa effettivamente si sta parlando, tuttavia mi permetto di sottolineare le parti che, secondo i sostenitori dell'esistenza delle scie chimiche, sarebbero i più compromettenti. Prima di tutto tenga presente che qualunque affermazione sulle scie chimiche può essere affrontata su due fronti:
1- il fronte logico
2- il fronte scientifico
Nel caso specifico è totalmente illogico che un progetto militare segreto di modificazione climatica globale, modifica mentale e avvelenamento mondiale (tesi sostenute da chi crede nelle scie chimiche) sia pubblicato su un pdf disponibile al pubblico in rete. Per di più il progetto coinvolge solo enti civili di ricerca.
Il capitolo che secondo i sostenitori dell'esistenza delle scie chimiche sarebbe la prova dell'esistenza di queste irrorazioni clandestine è il 10 intitolato "Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri". Confrontandomi con queste persone durante le mie conferenze ho potuto notare che coloro che notano l'anomalia in questo titolo non hanno nemmeno letto il dettaglio del progetto, lei lo può trovare a pagina 38 del documento allegato. Lascio a lei stabilire quanto questo progetto abbia a che fare con la teoria delle scie chimiche. In fondo al progetto troverà parole come Vulcan, Mind, Popface. Si tratta di siti per lo studio del comportamento di specie vegetali sottoposte a momentanei e locali cambiamenti climatici (aumento temperatura, anidride carbonica etc...) per poter prevedere il loro comportamento nel caso il clima, per qualsiasi motivo, dovesse cambiare.
Non si tratta quindi di sostanze rilasciate da aerei su vasta scala, ma piccolissimi appezzamenti di terra coltivati con un solo tipo di vegetale (Es: Popface si occupa di pioppi).
I siti di questo genere sono sparsi in tutto il mondo, le lascio qualche link di riferimento:
http://public.ornl.gov/face/global_face.shtml
http://www.unitus.it/euroface/ (qui anche alcune foto del sito Popface)

Proseguiamo con l'altra questione: quella del filmato tedesco. Non metto in dubbio le compentenze del madre lingua al quale si è rivolto, infatti dalla risposta che ha ricevuto mi sembra che possa essere in linea con il vero senso del filmato, il quale, come vedremo, non ha nulla a che vedere con le scie chimiche. Prima di tutto vorrei accertarmi che il filmato di cui stiamo parlando sia il medesimo ovvero questo:
http://www.youtube.com/watch?v=imYfohMy264
Intervista rilasciata al meteorologo Karsten Brandt. Il video che le ho linkato riporta la traduzione sbagliata, potrà chiedere al madre lingua di fiducia se in quel filmato viene veramente pronunciata la parola "scia chimica" in tedesco. Io le posso dire che quella parola non viene detta, al contrario viene pronunciata più volte la parola Duppel. Duppel è un termine tecnico tedesco praticamente intraducibile (deriva dal nome di una località vicino a Berlino) che sta ad indicare il Chaff ovvero una contromisura radar usata sin dagli anni '50. Ancora oggi questa sostanza viene rilasciata e viene rilevata da tutti i radar compresi quelli metereologici, tuttavia questo non ha nulla a che fare con le scie chimiche. Il Chaff viene rilasciato tramite cartucce esplosive e forma delle nuvole non delle scie. Seguono alcuni link di immagini di rilascio di Chaff, potrà notare la differenza tra queste immagini e quelle delle presunte scie chimiche (noti il rilascio esplosivo):
http://www.navy.mil.nz/take-a-pic/other-images/helicopters/chaff-firing.htm
http://www.navy.mil.nz/take-a-pic/ships/frigates/te-kaha-chaff.htm

Per avere la conferma che quel video è stato tradotto male le lascio il riferimento a un articolo scritto da Karsten Brandt (lo stesso meteorologo del video) nel quale sostiene l'inesistenza delle scie chimiche:
http://www.worldweather.net/news/specials.mv?action=show&id=5947
Siccome il testo è in tedesco si rivolga pure al madre lingua di fiducia per la traduzione (se invece preferisce io ho già il file con il testo tradotto) e gli chieda di confrontarlo con questo:
http://www.donnerwetter.de/news/specials.mv?action=show&id=6718
Testo nel quale sempre il meteorologo spiega la vicenda sulla quale è stato intervistato. Sicuramente le risponderà che c'è una differenza sostanziale tra la teoria delle scie chimiche e quello che dice il meteorologo nell'intervista. Credo che la prima impressione che le è stata data dal madre lingua consultato dipenda semplicemente dall'ascolto superficiale del video, infatti il Chaff è "una sostanza rilasciata da aerei militari", ma appena si va oltre questa definizione si scopre che la questione differisce completamente dalle affermazioni fatte sulle scie chimiche.
Chiarito che le scie chimiche non c'entrano nulla con questa faccenda, ritengo che un'interrogazione sulla quantità di Chaff rilasciato dalle esercitazioni militari annualmente in Italia sarebbe piuttosto interessante.

Veniamo all'ultimo punto: le analisi della pioggia.
Prima di tutto non è vero che tutte le analisi riguardano la pioggia acida, molte delle analisi fatte dai sostenitori della teoria delle scie chimiche sono fatte veramente a caso (si analizza di tutto dai capelli alle foglie di geranio, dall'acqua piovana alla neve raccolta da terra). La mancanza di protocolli già invalida queste analisi. Le analisi ambientali vengono condotte dalle ARPA locali e seguono rigidi protocolli scientifici, raccogliere cose a caso e farle analizzare non può avere alcun senso scientifico. In ogni caso osservando quelle analisi non si nota nulla di anomalo l'alluminio, il silicio e vari altri metalli sono normalmente presenti nell'acqua piovana in quelle quantità. Il silicio altro non è che comune sabbia, l'alluminio è l'argilla, quindi significa che nei campioni esaminati c'erano tracce di polvere, di terra, sollevata dal vento. Le quantità rilevate nelle varie analisi non sono minimamente preoccupanti e molto spesso l'acqua analizzata può considerarsi praticamente distillata. E' chiaro comunque che qualunque cosa raccolta da terra o non campionata correttamente non può essere confrontata con le quantità di metalli presenti nell'acqua potabile che viene, per l'appunto, purificata prima di essere immessa nell'acquedotto. A questo punto è importante non confondere le piogge acide (fenomeno dimostrato e causato dall'inquinamento) dalle affermazioni fatte da qualche attivista per le scie chimiche.

Spero di aver chiarito i suoi dubbi, in ogni caso rimango a disposizione per qualunque tipo di chiarimento sulle questioni qui affrontate o su altre sulle quale nutre qualche dubbio.
Cordiali Saluti
Dott. Simone Angioni
Chimico, Università di Pavia

Da On. Brandolini
A Simone Angioni
10/12/2008
Gentilissimo Dott.Angioni,
la ringrazio per le risposte nonchè per il materiale che mi ha inviato,quando troverò il tempo per studiarmelo se sarà mecessario mi farò sentire.
Mi auguro che la risposta del Ministero della Difesa sia altrettanto dettagliata.
Colgo l'occasione per formularle i migliori auguri di buone feste.
Cordialmente,on.Sandro Brandolini
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Ringrazio l'On. Brandolini per la sollecitudine nelle risposte e per avermi concesso l'autorizzazione di pubblicare il nostro scambio qui sul blog.

mercoledì 12 novembre 2008

I misteriosi filamenti autunnali

L'autunno è il periodo dell'anno che preferisco, non fa troppo caldo, non fa troppo freddo e nelle giornate di sole è piacevole fare passeggiate in campagna godendosi una pausa dalla frenesia quotidiana della città. Purtroppo però l'autunno è portatore anche di qualcosa di estremamente fastidioso, dei lunghi filamenti bianchi che tendono a ricoprire qualunque cosa (persone, uomini, case, pali della luce etc etc...). E' piuttosto antipatico girare per la campagna e rimanere invischiati in questi misteriosi filamenti. Molti dei lettori converranno con me e conosceranno bene questo fenomeno. Per quanto mi riguarda, osservando questi filamenti da quando ero bambino, non mi lascia perplesso vederli. Fino a pochi anni fa credevo che l'origine di quei filmenti venisse dall'ufologia che li definiva "capelli d'angelo". Mi sarei dovuto aspettare che i complottisti a favore delle scie chimiche non si sarebbero fatti sfuggire la ghiotta occasione di inventarsi un nuovo fenomeno (o copiarlo da altri) e quindi i filamenti che per 50 anni sono stati "capelli d'angelo" oggi sono filamenti rilasciati da aerei militari tramite le scie chimiche.
Propongo una teoria alternativa: non sarà che i militari, che fanno le scie chimiche negli ultimi anni, hanno copiato la tecnica di irrorazione che gli alieni usano da 50 anni?
Le analisi su questi campioni condotte negli ultimi 50 anni sono veramente scarse e piuttosto mal condotte. Gran parte delle indagini sono microscopiche dove il "ricercatore" ad occhio stabilisce che quel filamento non è di origine naturale. A fronte di ciò tutte le analisi condotte sulla composizione di questi filamenti hanno mostrato una composizione organica e in linea con sostanze naturali.
Ogni test aveva lo scopo di escludere che il filamento misterioso fosse tela di ragno e quindi a volte si utilizzava quest'ultima come confronto (molto spesso non si usava alcun confronto), il problema è capire se tutte le tele di ragno sono uguali sia chimicamente che visivamente. La risposta è chiaramente no, esistono tantissime tele di ragno fatte da altrettante specie di ragno. La tela per intrappolare gli insetti, che siamo abituati a vedere, non è che un esempio tra tantissimi altri. Alcuni saranno sorpresi dal fatto che le ragnatele non vengono usate solo per tendere trappole, alcune sono usate anche per cacciare, proteggere le uova, conservare le prede e migrare... risulta evidente che per così tanti scopi non possa esistere un solo tipo di tela uguale per tutti. Ad esempio la tela usata per la migrazione dei ragni (ballooning) è completamente diversa da quella usata per le comuni trappole che vediamo quotidianamente. Tale tela è chiamata dragline e ha delle prestazioni veramente sorprendenti; infatti deve trasportare dei ragni attaccati ad essa per centinaia di km facendo da paracadute senza disfarsi alla prima turbolenza. Le sue proprietà sono riportate nella letteratura scientifica, in particolare viene riportata la resistenza delle fibre allo scioglimento da parte di acido cloridrico (concentrazione 6M) e bollente per oltre 16 ore(J. D. van Beek, PNAS, 2002, 99, 10266).

I filamenti che vediamo solitamente tra l'ultima settimana di ottobre e la prima di novembre non sono altro che la migrazione di migliaia di piccoli ragni; a conferma di questo è stata condotta un'analisi tramite il test di Loewe (test in grado di riconoscere le sete grazie ad un cambio di colorazione da blu a viola). Il test eseguito su:
1- un campione incognito di filamento raccolto nel 1999
2- dragline raccolta a terra circondata da centinaia di ragni
3- tela di ragno migratore prodotta in cattività
hanno portato sempre allo stesso risultato: resistenza alla solubilizzazione (i filamenti di rigonfiano) e si sviluppa un colore viola. La sperimentazione è stata condotta con un microscopio a 80X per valutare meglio l'eventuale dissoluzione e la formazione del colore.

Foto in ordine dall'alto in basso:
Foto di Dragline con dentro ragno 2004
Foto Tela in cattività
Foto Reattivo di Loewe su tela in cattività









mercoledì 5 novembre 2008

...e anche Di Pietro dice la sua sulle scie

So che molti non crederanno a quanto scritto nel titolo del post, tuttavia questa è la dura realtà. Persino Di Pietro ci è cascato, anche lui parla di scie chimiche in un'interrogazione parlamentare (4-01044). Precisamente l'interrogazione risale al 17 Settembre 2008 e si rivolge al Ministero dell'Ambiente. Tale interrogazione si aggiunge alle svariate interrogazioni condotte in Italia a partire dal 2003 sullo stesso argomento, le quali, quando hanno ricevuto risposta, hanno ottenuto una decisa negazione del fenomeno. Riporto un brevissimo estratto della risposta che l'On. Menia dette pochi mesi fa (4 agosto 2008) all'On Brandolini, il quale chiedeva chiarimenti sull'esistenza delle scie chimiche:

"Dall'esame della letteratura scientifica internazionale e del contenuto dei siti web specialistici non è possibile confermare l'esistenza delle scie chimiche"

Bene, vediamo quindi che già pochi mesi fa On. Menia rispose ad un interrogazione simile a quella presentata da Di Pietro, quindi perchè ripresentarne una nuova a distanza di poco più di un mese, per giunta allo stesso Ministero che aveva già dato la sua risposta? Che Di Pietro abbia semplicemente inoltrato la sua richiesta senza informarsi? Potrebbe essergli sfuggita quella risposta, eppure è strano, proprio qualche tempo fa gli scrissi dandogli tutti i riferimenti (risposta dell'On. Menia compresa). Forse il fatto che non mi abbia risposto è sintomo del fatto che non ha nemmeno letto la mail, peccato evidentemente avrebbe dovuto leggerla, si sarebbe risparmiato una brutta figura. Ma almeno Di Pietro sa di cosa sta parlando? Sa cosa si intende per "Scie Chimiche"? Leggiamo insieme l'interrogazione:

"premesso che:

le scie chimiche sono residui della combustione lasciati in alta quota dagli aerei. Più precisamente si tratta di scie di condensazione che si presentano inizialmente sottili per poi espandersi e infine sparire nel giro di poche decine di minuti;"

Mi spiace, ma è tutto sbagliato!! Le scie chimiche non sono i "residui della combustione", secondo i sostenitori del fenomeno, le scie chimiche sono composte da sostanze rilasciate appositamente da aerei militari o legati ad un grande complotto volto ad avvelenare l'intera razza umana e tutte le specie esistenti sulla Terra. Non c'entrano nulla gli scarichi degli aerei. Nella frase successiva si dice che le scie chimiche sono scie di condensa che scompaiono in pochi minuti...ma questo è senza senso!!! I sostenitori della teoria delle scie chimiche sono anni che dicono l'esatto opposto ovvero che le scie chimiche si distinguono dalle normali scie di condensa perchè le prime durano molto più a lungo delle seconde. Proseguiamo:

"le scie chimiche che solitamente notiamo in alta quota sono scie di gas di scarico, e sono create da un fenomeno di condensazione. Si formano quasi sempre in alta quota, oltre gli 8.000 metri di altezza, dove l'aria è particolarmente fredda;"

Ok, qui più o meno ci siamo. L'acqua calda che esce dai motori può essere considerata gas di scarico, ma questa è la descrizione delle scie di condensazione, non delle scie chimiche. Di Pietro sta facendo parecchia confusione!! Non sono esattamente d'accordo sul "quasi sempre" riferito agli 8000 m di quota, direi "solitamente", ma questa è una finezza rispetto agli errori commessi nelle prime 4 righe di interrogazione.

"sulla base delle attuali conoscenze scientifiche la semplice condensazione dei gas di scarico di un aeroplano non è pericolosa per l'uomo;"

Siamo tutti rassicurati dal fatto che Di Pietro ci informi che le scie di condensazione (composte d'acqua) non siano pericolose per l'uomo in base alle attuali conoscenze scientifiche. Saltiamo un piccolo paragrafo nel quale il nostro Onorevole sembra prendere improvvisamente consapevolezza di cosa dovrebbe essere una scia chimica e leggiamo la seguente affermazione:

"la prima protesta ufficiale contro questo fenomeno è arrivata dal Canada nel 1998, quando in seguito ad una notevole presenza di scie anomale, gli abitanti incominciarono ad accusare problemi di salute e vaste aree divennero aride, furono analizzati diversi campioni di terreno dai quali risultò che essi contenevano una quantità di particolato di alluminio venti volte superiore al limite indicato per l'acqua potabile;"

quello di cui parla Di Pietro sembra essere il caso di Espanola in Canada che però risale al 1999 e non al 1998. Precisamente nel marzo del 1999. Qui trovate il riferimento alla vicenda scritto da uno dei principali creatori della teoria delle scie chimiche, William Thomas. Riporto un breve passo:

"The level of aluminum in the chemtrail-contaminated sample is .53 (ppm): 7-times over the previous “safe” threshold set by the Ontario government for drinking water."

Ma allora da dove viene il 1998 e l'alluminio 20 volte più alto dell'acqua potabile? Probabilmente da qui.
Strano che il sito non riporti il riferimento da cui ha tratto l'informazione. William Thomas comunque è più preciso infatti fornisce precisamente la concentrazione di alluminio. Tempo fa scrissi a William Thomas per chiedere le analisi condotte ad Espanola, ma non ottenni risposta. Prendendo quindi per buono il valore da lui riportato (0,53 ppm) possiamo fare varie considerazioni:
1- Il limite canadese non so quale sia, ma in Italia il limite è 0,2 ppm quindi al massimo è due volte e mezzo il limite dell'acqua potabile, non sette volte e non venti volte.
2- 0,53 ppm è veramente una concentrazione bassa, vuol dire che per ogni litro di acqua ci sono 0,53 mg di Alluminio. Ma è corretto fare il confronto tra un campione di acqua piovana e un campione di acqua potabile come hanno fatto ad Espanola? Prima di tutto bisognerebbe capire il metodo di campionamento, da dove è stata presa l'acqua? In cosa è stata raccolta? Per quanto tempo è stata lasciata all'aria prima di venire sigillata? Insomma la mancanza di protocolli di analisi invalida completamente l'analisi, tuttavia possiamo dire che l'alluminio essendo il terzo metallo più presente nella crosta terrestre (quindi nel terreno, nelle rocce, nella polvere) può facilmente inquinare un campione lasciato all'aria aperta anche per pochi minuti. Pensate che nella Crosta Terrestre è presente con una concentrazione di 84100 ppm. Immaginate quanto poco basta per portarne 0,53 in un boccettino lasciato all'aria, magari in una giornata di pioggia o vento. D'altra parte c'è un motivo se tutti noi abbiamo l'acqua che esce dal rubinetto e non facciamo la pasta con l'acqua piovana. Proseguiamo con l'interrogazione:

"contro l'irrorazione delle scie chimiche ci sono state diverse interrogazioni parlamentari, sia in Italia che all'estero, ma nessuna ha ottenuto una risposta esaustiva e convincente -:"

Quindi lo sa Di Pietro che sono state fatte altre interrogazioni, avrà letto le risposte? Io ne dubito visto che ha dimostrato di confondendere la definizione di "scia di condensa" con quella di "scia chimica" e con quella di "gas di scarico".
Sarà forse che sotto la pressione di numerose richieste si è sentito in dovere di presentare questa interrogazione? E' forse logico presentare un'interrogazione parlamentare per ogni leggenda assurda che i parlamentari ricevono via mail? Se si non vedo l'ora di leggere interrogazioni sui coccodrilli bianchi nelle fogne o su mio cuggino topo-cane

sabato 11 ottobre 2008

Convegno Cicap e FAQ

Finalmente ho un attimo di tempo per pubblicare un nuovo intervento. Dall'ultimo post ci sono varie novità, tra queste il Convegno del Cicap a Padova. Sono stati due giorni molto intensi, ma credo anche molto interessanti e costruttivi. La presenza di Piero Angela durante la maggior parte delle relazioni e i suoi numerosi interventi hanno entusiasmato i presenti. Gli argomenti sono stati tanti e molto vari: dalle pseudoscienze ai complotti, dai cerchi nel grano alle medicine alternative. Come se questo non fosse abbastanza al termine della prima giornata di convegno Marco Morocutti e Nicolas D'Amore, introdotti da Piero Angela, ci hanno intrattenuto per un paio d'ore con effetti d'illusionismo incredibili.
Decisamente significativo è quanto detto da Piero Angela:

"Una cosa che mi stupisce sempre è che un’iniziativa così bella e così pulita come il CICAP non attragga più persone"


"Oggi, venendo qui, il tassista mi ha chiesto: “Ma i fondi chi ve li dà?”. “Nessuno”, gli ho risposto. Non prendiamo un euro né dalle istituzioni, né da privati, né da sponsor. Ci paghiamo tutto di tasca nostra."


Credo che queste parole rispecchino prefettamente lo spirito del Cicap e i sacrifici (anche economici) che i vari "investigatori dell'occulto" fanno per poter fare un po' di luce e chiarezza sui numerosi misteri che ci circondano. Per questo motivo ritengo abbastanza triste vedere persone che, non conoscendo minimamente l'attività del Comitato, si permettono di insinuare che i soci siano tutti pagati e stipendiati per mentire. Probabilmente per queste persone è inconcepibile che scienziati e studiosi si impegnino a fondo e spendano denaro di tasca propria per indagare i misteri, ma fortunatamente è proprio così.
Per citare ancora una volta Piero Angela:


"Diventare soci del CICAP è qualcosa di molto gratificante.[...]Perché è una cosa pulita e bella, dove non si entra per fare carriera o per diventare ricchi, ma si ha la certezza di fare qualcosa di utile tanto per gli altri quanto per sé stessi."

Spero, quindi, che i partecipanti al convegno possano supportare e aiutare il Cicap nelle sue attività o per dirlo tramite le parole di Piero Angela:


"C’è bisogno anche di voi che leggete ora queste parole. Se verrete nel CICAP troverete tanti amici con cui confrontarvi, con cui impegnarvi insieme e con cui condividere battaglie e soddisfazioni. Ma soprattutto vi arricchirete moltissimo dal punto di vista morale. Quando ci troveremo al Convegno del ventennale, tra un anno, io mi auguro davvero che il numero dei soci sia sensibilmente cresciuto. Perché la funzione che esercita il CICAP, una funzione di verifica delle notizie, di corretta informazione, di denuncia di truffe e imbrogli e di tutela dei più deboli, è troppo importante per essere trascurata."

Cambiamo argomento, ma rimaniamo in tema Cicap:
finalmente è stato pubblicato lo speciale sulle scie chimiche sul sito del Cicap. Il primo articolo dello speciale è una raccolta di domande frequenti che chiunque potrebbe porsi avvicinandosi alla teoria delle scie chimiche. La speranza è che le risposte, derivanti da un attento studio della teoria delle scie chimiche con la collaborazione di professionisti del settore, possano fornire un importante punto di riferimento per tutti coloro che vorranno districarsi nell'enorme quantità di affermazioni che, quotidianamente, vengono fatte dai sostenitori della teoria del complotto.
Ringraziando l'interno gruppo di studio per la collaborazione, auguro a tutti un buon proseguimento di week end.

mercoledì 24 settembre 2008

Perché indagare sulle scie chimiche.

Molte persone durante le mie conferenze mi chiedono per quale motivo studio la teoria delle scie chimiche. In fondo, dicono loro, se non c'è nulla di vero, per quale motivo impegnarsi così tanto. Alcuni si rispondono da soli, affermando che sarei pagato profumatamente per mentire. Credo che insinuazioni di questo tipo (che sforano ampiamente nella diffamazione) connotino già a sufficienza il livello intellettuale della persona e non necessitino di ulteriori commenti. Scrivo quindi questo intervento per coloro i quali vogliono veramente sapere cosa mi spinge ad addentrarmi in un argomento così curioso studiandolo attentamente.
Quando un anno fa mi è stato proposto di indagare sul fenomeno delle scie chimiche inizialmente pensavo che poco di interessante si sarebbe scoperto: erano oltre 20 anni che vedevo quelle scie e sapevo perfettamente la loro origine.
Nonostante questa mia previsione, devo ammettere che l'argomento mi ha appassionato e mi sta appassionando non poco. Per un anno io insieme al gruppo di studio sulle scie chimiche (costituito per l'occasione) abbiamo lavorato duramente per riuscire ad andare a fondo su ogni possibile anomalia che giustificasse la teoria delle scie chimiche. Ma perché lo faccio? Perché mi è sempre piaciuto scoprire e studiare tutto ciò che non mi è chiaro e le varie anomalie presentate come prova dell'esistenza delle scie chimiche mi incuriosivano. Man mano che si faceva luce su queste anomalie mi rendevo conto di quanto fosse stupefacente il fenomeno delle scie di condensazione, fenomeno che ho sempre considerato talmente normale da non rendermi nemmeno conto della sua straordinarietà. Queste scie composte solamente da acqua persistono per ore, cambiano forma, si allargano, formano reticoli nel cielo. E' quasi ipnotico osservare un aereo che rilascia questa scia bianca e poi osservare come questa scia evolva nel tempo in balia dei venti
in alta quota.
Da un lato quindi sono affascinato da questo fenomeno e studiare le scie chimiche mi permette di studiare le scie di condensa.
Dall'altro lato sono convinto che non sia corretto permettere che false credenze si diffondano tra la popolazione, soprattutto se sono credenze che gettano insicurezza e paura. Ritengo, infatti, ci siano motivi reali per i quali la popolazione italiana possa e debba essere spaventata inquinamento, caro petrolio, crisi economica ecc ecc...) senza bisogno di inventarsene di inesistenti o, ancora peggio, far passare le vere problematiche in secondo piano per combattere i mulini a vento.
Trovo, inoltre, che sia molto comodo dare la colpa di tutto quanto di male ci sia sulla Terra alle scie chimiche" sparse da chissà chi e chissà perchè. Le lotte di questo tipo, combatture sui blog a suon di interventi anonimi, danno l'illusione di migliorare il mondo senza nemmeno spostarsi dalla propria scrivania.
Per quanto mi riguarda dopo un anno di indagine non è emersa alcuna prova dell'esistenza di un fenomeno riconducibile a quello teorizzato dai sostenitori delle scie chimiche, ma siccome costoro godono di una discreta visibilità mediatica credo sia corretto che qualcuno si prenda la briga di studiare nel dettaglio le loro affermazioni e verificare se e cosa ci sia di vero.
Purtroppo sembra che questa mia vocazione altruista non sia molto apprezzata dai sostenitori della teoria delle scie chimiche, che si prodigano in minacce e intimidazioni. Probabilmente secondo loro chiunque, condotta un'indagine, scopra che le scie chimiche non esistono deve tacere felice della sua verità.
In questo modo i sostenitori dell'esistenza delle scie chimiche potranno continuare a propagandare informazioni false.
Fortunatamente così non è e ci sono varie persone che sono disposte a dedicare parte del loro tempo libero, a titolo totalmente gratuito, ad approfondire un argomento sicuramente affascinante per fornire una corretta informazione a chi vorrà ascoltarli.

lunedì 15 settembre 2008

False informazioni in rete

Quando, quasi un anno fa, ho incominciato ad occuparmi di scie chimiche di certo non pensavo che sarebbe stato necessario difendermi da attacchi personali sparsi da persone più o meno anonime sulla rete. Nella mia breve carriera da investigatore dell'occulto varie volte mi sono trovato a confronto con persone che la pensavano in modo diametralmente opposto a me, tuttavia il dialogo civile e il rispetto reciproco sono sempre stati dei punti fermi mai messi in discussione.
Pare che per l'argomento scie chimiche la questione sia ben diversa e quindi ora mi devo scontrare con insulti, bugie, attacchi professionali e minacce, quasi avessi a che fare con una setta.
Vediamo di fare un po' di chiarezza su alcune di queste falsità:
In data 8 Marzo 2008, a seguito di una mia intervista a Radio Base, sul sito del Comitato Nazionale Tanker Enemy compare il seguente intervento: qui

"Questo, in sintesi, è quanto afferma Simone Angioni, membro del famigerato C.I.C.A.P. nonché docente di chimica presso l'Università di Pavia,[...]"

Chiunque abbia scritto il testo si è inventato di sana pianta che io fossi docente. Non l'ho mai affermato. Bene chiarito chi e quando ha inventato la storia del docente facciamo un salto di qualche mese e giungiamo al 12 giugno 2008. Nei commenti all'articolo si sta ancora parlando di me e il presidente del Comitato Straker afferma:

"Il CICAP spaccia come docente un semplice studente di chimica (triennio-laurea breve)! E' gravissimo! Ed un realto[sic]."

Ma come?! Lui si inventa che sono docente e poi è colpa del Cicap? In più non contento di aver sbagliato la prima volta sbaglia anche la seconda sostenendo che sto seguendo la laurea breve in chimica. Siamo quindi a due invenzioni dello stesso Comitato nei miei confronti non supportate da nessuna prova. Quello che sono veramente lo si può trovare in rete e ora lo si trova anche sul mio sito (linkato a destra nel blog): sto facendo il dottorato di ricerca, quindi sono un dottorando non uno studente e chiaramente non sono docente (anche se svolgo qualche incarico inerente alla didattica).
Chiarito questo ci tengo a ribadire quello che ripeto costantemente alle mie conferenze: non mi importa chi afferma, ma solo cosa afferma. Quindi non mi sono mai sognato e mai mi sognerò di far valere le mie argometazioni in quanto laureato in chimica, non capisco quindi perchè queste persone debbano accanirsi in questo modo contro la mia persona e non contro le argomentazioni che sostengo. Sembra quasi che non potendo smentire le mie tesi preferiscano attaccare e offendere sul piano personale.
Mi sembra infatti illuminante la seguente frase riportata (sempre dal Presidente del Comitato Tanker Enemy) nei commenti al primo link citato in questo mio intervento:


"Il CICAP nasce da particolari esisgenze [sic] dei servizi segreti, nonché da gruppi satanisti e si presenta invece al pubblico in modo innocuo.

In realtà Angioni e gli altri sono pedine ben posizionate sulla scacchiera mediatica col solo scopo di contrastare la corretta informazione.

La loro buona fede è pari alla loro attendibilità: zero."

In questa frase non si dimostra nulla, non si prova nemmeno a controbattere alle mie tesi. Si dice semplicemente che sarei una pedina e che il Cicap deriverebbe da particolari esigenze di gruppi satanisti!!! Ma quali sarebbero le esigenze dei gruppi satanisti collusi con i servizi segreti??
Concludo segnalando un ultima trovata da parte sempre del solito Presidente del Comitato Tanker Enemy. Su You Tube esiste un filmato chiamato "The Sprayer II" nel quale viene riportata una mia intervista a Radio Base (quella di cui abbiamo già parlato all'inizio di questo intervento) opportunamente manipolata e falsificata allo scopo di farmi dire frasi mai dette. Ad esempio essa si conclude con la mia presunta frase "sicuramente anche le scie chimiche esistono".
Bene questa frase è stata rimontata apposta per darle un significato diverso da quello originale. Infatti l'intervistatrice stava sostenendo che la scienza viene usata sempre sia per il bene che per il male. La mia risposta a questa tesi è stata che anche se è vero che ci sono stati vari esempi di scoperte scientifiche usate per scopi poco edificanti, certamente non è logico dedurne che "sicuramente anche le scie chimiche esistono" sulla base di qualche brutta applicazione del passato. Con questo concludo questo lungo intervento sperando di aver fatto un po' di chiarezza e confidando in un confronto più trasparente e corretto da parte di persone che certamente non condividono il mio punto di vista, ma che reputo comunque degne di rispetto.

sabato 13 settembre 2008

Ancora un altro Blog

Non è facile aprire un blog tutto mio. Non mi sono mai piaciuti i blog, ho sempre pensato di non avere molto da comunicare alla rete e certamente quel poco non volevo comunicarlo tramite uno strumento già enormemente utilizzato da chiunque. Purtroppo l'apertura di questo blog è diventata necessaria nel momento in cui ho iniziato ad avere un minimo di notorietà. Insieme ad essa infatti sono giunti i primi tentativi di attacco da parte di vari utenti della rete. Non ho alcun interesse a controbattere alle loro assurde accuse sui loro siti e sui loro blog visto che chi manipola e strumentalizza la mia immagine non può in alcun modo essere disponibile ad un dialogo serio e costruttivo. Questo blog nasce quindi principalmente per riportare la chiarezza su alcuni fatti riguardanti la mia persona, in modo che chiunque voglia sapere come stanno realmente le cose possa avere un luogo dove trovare queste informazioni. Oltre ad alcuni chiarimenti tratterò anche dei miei interessi e delle mie indagini. Per saperne di più in proposito potete visitare il mio sito:
http://simone.angioni.googlepages.com/home

e' ancora in costruzione, ma cercherò di migliorarlo il prima possibile, tempo permettendo.
Un saluto a tutti i lettori (se e quando ce ne saranno) e a presto