lunedì 17 ottobre 2011

Domani a Mattino 5

Domani (Martedì 18) sarò ospite di Mattino 5 (Canale 5) dalle ore 10.10 alle 10.45 per parlare di esperienze pre-morte .
In studio persone che hanno sperimentato questa traumatica esperienza e alcuni scettici ed esperti del tema.

mercoledì 12 ottobre 2011

Il ministro Gelmini "è viaggiato" al CERN

Fino ad ora avevo preferito non commentare l'ormai leggendario comunicato stampa del MIUR nel quale il nostro Ministro dell'Istruzione vantava, con tanto di costi, la presenza di un tunnel tra il CERN e il Gran Sasso. Leggendo, però, una più recente intervista, ad acque più calme, non posso più esimermi da dire la mia sullo scontro insanabile Gelmini vs Neutrini.
Ok, ormai abbiamo recepito la gaffe sul tunnel, sono passati parecchi giorni, come vede oggi il nostro Ministro la questione dei neutrini? Ecco come risponde ad una domanda di Corrado Zunino su Repubblica:

"Al primo incidente di percorso ho pagato un prezzo alto, sono stata travolta dalla velocità di internet e dalla replica sbagliata: il secondo comunicato parlava di polemiche strumentali e non erano parole mie. Bastava chiedere scusa, e farci su un po' d'ironia. So che non esiste un tunnel da Ginevra al Gran Sasso, ho visitato il Cern e non ho visto tunnel. Bastava mettere quella parola tra virgolette e aggiungere tecnologico, "il "tunnel tecnologico" dentro il quale sono viaggiati i neutrini"

Niente da fare, con questi neutrini proprio non si riesce ad andare d'accordo. Prima di tutto "farci un po' d'ironia" un tubo! Ci sono momenti per scherzare, momenti per prendersi in giro e momenti in cui si parla ex cathedra e quindi se si dice una cavolata si chiede scusa e magari si pagano le conseguenze dell'errore. Altro che ironia.
In ogni caso pare chiaro che questo tunnel non esita, ma la Gelmini scivola subito dopo ammettendo candidamente: "ho visitato il CERN e non ho visto tunnel". Come no?! Il Cern è fatto di tunnel! Diamine, l'unico posto dove i tunnel c'erano veramente, lei non li ha visti?

Non contenta però salta fuori che il tunnel che intenedeva era un "tunnel tecnologico". No, la verità è che non si doveva usare la parola tunnel perchè non c'è nessun tunnel e, per favore, si può smettere con questo irritante e persistente rumore di unghie sui vetri?

In sole 4 righe le inesattezze gravi sono talmente tante che quasi passa in sordina quel "sono viaggiati" che, a conclusione della risposta del Ministro, personalmente mi ha lasciato un retrogusto di desolazione e di assoluta mancanza di speranza per il futuro della ricerca in Italia.


Riccardo, nei commenti, mi segnala un interessante appuntamento sui neutrini e la velocità della luce, questo pomeriggio a Brescia. Qui la locandina con tutti i riferimenti. Purtroppo non l'ho saputo in tempo, altrimenti avrei seguito volentieri il seminario.

lunedì 10 ottobre 2011

You Tube e la violazione di copyright

Questa mattina aprendo la mail, scopro che l'azienda R.T.I. ha segnalato un mio video presente su You Tube per violazione del copyright. Rimango estremamente perplesso, soprattutto perchè in quel video c'ero io che parlavo in un servizio al TG5. Quindi la R.T.I. ha segnalato me perchè mi violo da solo il copyright. Per altro si trattava di un estratto di pochi secondi da un telegiornale di 2 anni fa.
Insomma, mi sta bene la tutela del copyright, ma farla valere su un filmato di due anni fa in cui io stesso parlo, ha del paradossale.
La cosa più assurda è che secondo la Convenzione di Berna non c'è alcuna violazione, l'articolo 10 infatti recita testualmente:

"Sono lecite le citazioni tratte da un'opera già resa lecitamente accessibile al pubblico, nonché le citazioni di articoli di giornali e riviste periodiche nella forma di rassegne di stampe, a condizione che dette citazioni siano fatte conformemente ai buoni usi e nella misura giustificata dallo scopo."

e prosegue:

"
Restano fermi gli effetti della legislazione dei Paesi dell'Unione e degli accordi particolari tra essi stipulati o stipulandi, per quanto concerne la facoltà d'utilizzare lecitamente opere letterarie o artistiche a titolo illustrativo nell'insegnamento, mediante pubblicazioni, emissioni radiodiffuse o registrazioni sonore o visive, purché una tale utilizzazione sia fatta conformemente ai buoni usi e nella misura giustificata dallo scopo."

Il mio filmato riguardava una manifestazione contro la superstizioni e quindi dallo scopo puramente culturale e didattico. Ovviamente R.T.I. ha segnalato il video a casaccio, senza valutare minimamente il contenuto. You Tube, come è ben noto, ha un'idea tutta sua di copyright e evidentemente non conosce la convenzione di Berna. Fin qui comunque nulla di scandaloso: che qualcuno nelle grandi aziende di comunicazione non abbia nulla da fare se non segnalare video culturali solo perchè sono tratti dai loro canali non è una novità, così come non lo è il comportamento scorretto di You Tube. In questi casi vale la clausola del Gatto Sitwoy: se si sceglie un servizio scadente e gratuito, non ci si può lamentare se qualcosa va storto.
La cosa veramente assurda è che non solo devo "approvare" con un tasto che c'è stata la violazione senza poter discutere, ma sono anche costretto a sorbirmi un filmatino istruttivo sul copyright "stile You Tube" e a rispondere a delle domande per verificare l'apprendimento. Se non accetto di andare a scuola da You Tube, non solo non posso più accedere al mio profilo, ma non posso nemmeno più visualizzare alcun video.
Ottima politica per un sito che vive sulla possibilità degli utenti di caricare dei contenuti!


lunedì 3 ottobre 2011

Chiude Nonciclopedia

Veloce post "in volata". Voglio dare solo il mio modesto contributo alla vicenda. Come molti già sapranno, Vasco Rossi ha fatto causa a Nonciclopedia. Il motivo è semplice e più che condivisibile: la libertà di stampa non è libertà di offendere. La cosa mi tocca personalmente viste le numerose diffamazioni subite e tutt'ora presenti nel web a causa delle mie ricerche sulle scie chimiche.
Nonciclopedia è sempre stato un sito discutibile, alcune pagine erano di dubbio gusto ed è possibile che in alcune parti ci fossero contenuti diffamatori, ma questo, a mio avviso, non giustifica il ricorso ai tribunali.
Credo si possa discutere per anni sulla definizione di satira e sul confine tra quest'ultima e la diffamazione, ma in rete e in una società civile dovrebbe regnare il buon senso. Se un contenuto urta la mia sensibilità, prima di trascinare davanti agli avvocati l'autore del testo, forse dovrei chiedere una rettifica, chissà, magari la persona ha commesso una leggerezza, un errore o magari abbiamo due sensibilità diverse.
Stando all'ultima replica di Nonciclopedia questa regola di buon senso non è stata messa in atto.
Ovviamente prima di prendere posizione è necessario aspettare ulteriori chiarimenti da parte dei portavoce di Vasco Rossi e in ogni caso sarà difficile capire esattamente come si sono svolti i fatti, soprattutto non saranno i piccoli blog come il mio a stabilire chi ha ragione o chi ha torto. Tuttavia queste notizie sono sempre un po' inquietanti per chi fa divulgazione in rete: si ha sempre il timore di dire una frase fuori posto e attirarsi le ire di qualcuno "troppo grosso" per poter reggere il confronto. Questo non è certo primo caso e sicuramente non sarà l'ultimo, ma è preoccupante che eventi di questo tipo sia stiano moltiplicando ad un ritmo allarmante: solo poche settimane fa la rete si era indignata per la vicenda che aveva coinvolto blogzero e la boiron.
Possibile che ancora ci sia qualcuno che non ha ben chiaro come funziona la rete? Per chi avesse ancora qualche dubbio su come NON si affrontano questioni di questo tipo consiglio l'approfondimento dell'effetto Streisand.