giovedì 12 marzo 2009

Scie Chimiche su Controradio

Articolo aggiornato dopo la pubblicazione

Questa mattina intorno alle 9.35 circa l'emittente radiofonica toscana Controradio ha mandato in onda uno speciale sulle scie chimiche della durata di circa 1 ora. La trasmissione è stata divisa in due parti: la prima è stata basata su interviste a persone ritenute "esperte" dell'argomento, mentre la seconda è stata caratterizzata da vari interventi da parte degli ascoltatori che hanno riportato la propria opinione sul fenomeno.
La prima intervista ad essere riportata è stata quella a Corrado Penna, professore di matematica e fisica all'Istituto Scolastico Superiore di Iseo. Mi preme soffermarmi su questa intervista perchè è emblematica delle tesi portate a favore delle scie chimiche, nonostante esse siano già state ampiamente smentite nelle FAQ del CICAP.
Riporto alcune frasi salienti citate dal Penna e per ognuna farò un breve commento. Vi invito a notare che nonostante i sostenitori del complotto affermino in continuazione che è in atto un tentativo di discredito nei loro confronti, le mie argomentazioni saranno puramente basate su fatti. Siccome i sostenitori della teoria delle scie chimiche sostengono che i documenti moderni siano falsati per nascondere il fenomeno chimico, quando parlerò di studi scientifici lo farò utilizzando solo lavori pubblicati (e quindi non modificabili) precedenti al 1990.

"Le scie di condensa sono un fenomeno rarissimo che avviene a grande altitudine quando c'è molto freddo e grande umidità relativa [...] questa è una questione puramente fisica."

Purtroppo Penna è mal informato, se avesse letto la letteratura scientifica che parla di contrails probabilmente non direbbe inesattezze così gravi. Le scie di condensazione non sono affatto rarissime, vediamo insieme cosa viene detto da Changnon in uno studio del 1981 [1]:

"Ground-base observations of persistent contrails and ensuing cirrus clouds made in 1970's in central Illinois indicated their presence on 20-30% of the days of most months. An analisys of contrails observations made during mid-western flights of the Strategic Air Command during the 1956-72 period revealed that 70% of the time when contrails is produced, there were clouds (amount unknown) below the aircraft. This indicate that the surface obsevations understimate the true number of days with cirrus evolving from contrails and that their production is frequent"

"Le osservazioni da terra , fatte negli anni '70 nella zona centrale dell'Illinois, di scie di condensazione persistenti e cirri derivanti da esse indicarono la loro presenza il 20-30% dei giorni per la maggior parte dei mesi. Un'analisi delle osservazioni fatte durante i voli nel midwest dello Strategic Air Command durante il periodo che va dal 1956 al 1972 rivelarono che il 70% delle volte in cui si producevano contrails, vi era la presenza di nubi (quantità non nota) sotto l'aereo. Questo indica che le osservazioni da terra sottostimano il numero reale di giorni nei quali si formano cirri derivanti da scie di condensazione e che la loro produzione è frequente"

A proposito della "grande umidità relativa" potete chiarirvi le idee osservando un grafico estratto da un articolo di Appleman del 1953 [2]. Le curve mostrano l'umidità relativa necessaria alla formazione di scie di condensazione in relazione alla T a varie altitudini. La linea tratteggiata rappresenta l'atmosfera standard americana e mostra come intorno ai 200 mb le scie di condensazione si formino sempre e anche ad umidità relativa pari a 0%.

Proseguiamo:

L'intervistatore chiede:
"Anche se le temperature molto basse ad altitudini come 10000 metri sono usuali..." e Penna risponde: "Si tranne che d'estate, ovviamente"

Evidentemente io e Penna abbiamo una definizione diversa di "temperature molto basse", visto che a 10.000 metri le temperature sono molto basse durante tutto l'anno. Siccome io ho la brutta abitudine di dimostrare quanto affermo vediamo quali sono le temperature nei mesi estivi ad alta quota.
Se consultiamo i radiosondaggi (come dice di aver fatto Penna) notiamo subito che anche questa affermazione è inventata.
Vi riporto qualche link dal centro meteorologico di Trapani:
10000 metri -37°C
9700 metri -40°C
9900 metri -40°C
10800 metri -47°C


In generale potete consultare questo sito

Bene, potete continuare voi. Prendiamo atto che secondo Penna queste non sono temperature "molto basse".

L'intervista prosegue e il fisico esce con una interessante affermazione:

"Oggi per esempio fra le 7 e le 11.30 non si visto nessun aereo nel cielo, ho avuto la possibilità di guardare dal balcone di casa mia continuamente non si è visto un aereo nè con la scia nè senza, improvvisamente alle 11.30 sono passati voli ogni 3 minuti con scia."

Benissimo, anche io ho sempre notato questo strano evento, peccato che dia un'interpretazione completamente diversa. Facciamo un esempio: prediamo un cartoncino colore azzurro cielo e appendiamolo a 100 metri dal suolo in modo che sia perfettamente orizzontale. Dal basso è difficile vederlo (posto che il colore sia davvero simile a quello del cielo) perchè si confonde con il colore del cielo e solo un'attenta osservazione o un po' di fortuna possono permettere di coglierne la presenza. Se allo stesso cartoncino incollo due strisce bianche che svolazzano al vento ovviamente nessuno avrebbe problemi ad identificarlo. Perdonate l'esempio banale, ma per gli aerei il discorso è uguale. I colori a 10.000 metri tendono all'azzurro del cielo e diventa molto difficile notare un oggetto a quella distanza perchè è poco contrastato rispetto al fondo. Se però ha due belle scie bianche allora lo noto senza problemi.
Tornando alla frase io concludo che quando gli aerei non hanno la scia sono più difficili da notare per i motivi spiegati sopra, mentre per Penna ciò che lui non percepisce ad occhio nudo semplicemente non esiste e compare magicamente proprio quando ha la scia, e prosegue:

"Io non ho mai visto anni fa 2-3-4-10-7-15 anni fa scie di aereo che si espandono fino a coprire interamente il cielo"

Dunque 15 anni fa, quindi questo fenomeno non c'era, mentre oggi c'è. Nonostante quello che afferma Penna, nel 1972 un articolo scientifico sulle scie di condensa [3] riportava la seguente frase:
"It is often observed that contrails spread considerabily beyond the initial width"

"Si osservano spesso le scie di condensazione spandersi considerevolmente oltre la loro ampiezza"

Che le scie si espandano lo abbiamo visto anche nel riferimento [1] citato all'inizio di questo articolo. Mi spiace per Penna, ma questo non solo succedeva 15 anni fa, ma succede da quasi 100 anni (ovvero da quando esistono le scie di condensazione).
D'altra parte, però, poco dopo ammette che:

"Il sospetto molto forte è che alcune di queste frequenze possano interferire con le capacità mentali nel senso che possono indurre dei sentimenti quindi servire addirittura sul controllo mentale"

Se Haarp interferisse davvero con le capacità mentali, potrebbe anche essere la causa del fatto che alcuni, stranamente, non si sono mai accorti che quelle scie bianche ci sono sempre state, nonostante se ne parli da quasi 100 anni? Chissà quando Haarp cancellerà il ricordo dell'ebollizione dell'acqua...quante anomalie nelle nostre cucine!!

"Uno scopo molto più probabile e molto più evidente è quello del controllo meteorologico adesso si vedono in cielo delle nuvole che sono stranamente ondulate come se ci fosse la sovrapposizione di un onda sinusoidale sopra queste nuvole cose che non si sono mai viste."

Cose mai viste come quelle mostrate nella figura qui a lato in un testo degli anni '70?[4]

Non pago di quanto detto fin ora Penna prosegue:



"Ci sono anche ancuni studi del CNR modulare il tempo, modificare il clima sia con la dispersione di aerosol che con l'uso di onde elettromagnetiche"

Ma davvero? Interessante, dove? Mi preme soprattutto capire se anche il CNR fa confusione tra tempo meteorologico e clima. Si starà mica parlando dei progetti di ricerca del CNR sugli aerosol dove non si cita nemmeno lontanamente la modificazione climatica?
Forse sarebbe utile sapere cos'è un aerosol, un fisico come Penna lo sapra sicuramente, quindi linko la definizione a wikipedia giusto per coloro che ancora non avessero ben capito che aerosol in atmosfera sono nebbia, nuvole e polvere.

"C'è un protocollo d'intesa tra italia e stati uniti del 2003 che appunto è un protocollo di intesa per la sperimentazioni di strumenti per la modificazione climatica"

Ancora con questa storia? Il post si farebbe troppo lungo, chiunque abbia dei dubbi può controllare quanto scritto da me in proposito all'On. Brandolini. Troverete anche i link ai siti delle piccolissime piantagioni sulle quali vengono testate condizioni climatiche estreme per prevedere scenari futuri. Ah nel caso non fosse chiaro con "testate condizioni climatiche estreme" non è compresa l'irrorazione di Bario, Alluminio, Torio o altre sostanze che non hanno alcuna attinenza con i possibile scenari climatici futuri.

Se pensate che dopo questo lungo intervento il fisico abbia smesso di stupirci vi sbagliate di grosso, perchè ecco che improvvisamente afferma:

"Sicuramente il cielo sardo [...] è un cielo veramente orribile, continuamente strisciato da queste orribili scie chimiche che spesso coproto totalmente o quasi totalmente il sole"

Eh già, la Sardegna, un posto allucinante, un cielo davvero orribile. Qui a lato trovate una foto di questo orribile paesaggio sardo scattata durante le mie vacanze estive l'anno scorso.

Prometto che questa è l'ultima citazione prima delle conclusioni, ma non posso non commentare il fatto che

"In Gran Bretagna nel 2002 sul giornare Gurdian [...] è comparso un articolo in cui si riferivano le ammissioni ministeriali per esempio di un esperimento con particelle fluorescenti di aerei che volavano da una parte all'altra di inghilterra sganciando sulla popolazione enormi quantità di solfuro di zinco e cadmio"

Forse Corrado si sta riferendo a questi esperimenti.
Purtroppo arriva in ritardo, esistono già studi che hanno affrontanto il problema e che hanno dimostrato la mancanza di effetti sulla popolazione. Le "enormi quantità" sono state stimate in 250 kg di sostanza rilasciata in 51 prove diluite in 11 anni (1953-1964). Questo equivale (sempre secondo gli studi condotti) ad una esposizione massima di 110 microgrammi/cm2 in 11 anni. Forse così non è facile rendersi conto delle quantità infinitesime di sostanza dispersa, forse è più chiaro se riporto la misura in kg. Il chilo è un unità di misura con cui la gente ha confidenza così come il centimetro. Bene l'equivalenza porta a concludere che la massima esposizione in 11 anni è stata di 0,00000011 kg/cm2. Decisamente un'enorme quantità. Nello studio troverete altri dati interessanti, leggetelo con attenzione, anche se siete dei fisici.

Concludo questo mio lungo intervento con qualche considerazione:
1- Scrivere questo articolo e recuperare le fonti mi ha richiesto diverse ore, nonostante i documenti li avessi già tutti sul PC, a Corrado sono bastati 5 minuti per inventarsi di sana pianta la sua intervista. Credo si debba riflettere sull'inefficacia intrinseca di un intervento lungo e tecnico come il mio, contro una serie di frasi inventate, ma snocciolate rapidamente e con decisione.
2- Vorrei chiarire che non c'è nessun giudizio su Corrado come persona, mi sono limitato a riportare dei vistosi errori dovuti probabilmente al desiderio di ingigantire il fenomeno nel quale crede. Mi auguro che faccia tesoro delle correzioni e che nelle prossime interviste preferisca usare la scienza invece della fantasia.
3- Proprio oggi Penna ha pubblicato sul suo blog un intervento nel quale afferma:

"Mentre aspettiamo da un anno la famosa laurea di Angioni (quello che ha avuto la sventura di presentare un libro contraffatto ad una conferenza sulle scie chimiche) che non è mai comparsa ... (magari però nel frattempo ...) io non ho problemi a smentire queste illazioni (cliccare sull'immagine per vederla ingrandita)"

Davvero? Chi la aspetta? Ancora una volta Corrado dimostra di non informarsi adeguatamente prima di fare affermazioni azzardate. Ho già chiarito nel mio sito chi sono e cosa faccio, qualche problema? Se si potrà pormi le sue perplessità quando risponderà alla mail che a breve gli invierò per chidergli di retificare l'insinuazione presente sul suo blog e riportata poco sopra. Forse ha creduto a Rosario Marcianò che trovando una vecchia guida dello studente (del periodo nel quale ero appunto ancora studente) ha pensato che fossi tutt'oggi alla laurea triennale, purtroppo alcuni riescono a laurearsi in tempo e non ci mettono 9 anni a farne 4 come il nostro Corrado. In generale sarebbe il caso che certa gente prima di insinuare falsità sugli altri si facesse un bell'esame di coscienza.
In ogni caso per chi avesse ancora dei dubbi, il sito dell'università di Pavia riporta la mia qualifica di dottorando (che per chi non lo sapesse richiede la laurea specialistica).

Rimango a disposizione per un confronto pubblico sul tema.












[1] Changnon, Midwest Cloud, sunshine and temperature trends since 1901: posible evidence of jet contrail effects,J. Appl. Met., 1981, 496
[2] Appleman H., the Formation of Exhaust Condensation Trails by Jet Aircraft, Bull. Am. Met. Soc., 1953, 14
[3] Knollenberg, Mesurements of the growth of the ice budget in a persisting contrail, J. Atm. Sc., 1972, 1367
[4] R. Scorer, Clouds of the World, David & Charles, 1972 ISBN: 0 71535485 X

18 commenti:

Riccardo (D.O.C.) ha detto...

Lo ho già detto da altre parti, ma lo riporto anche qui a costo di apparire noioso: le scie degli aerei sono un fenomeno talmente recente che ne parlava addirittura l'Enciclopedia Britannica (probabilmente la più autorevole enciclopedia mai pubblicata) nell'edizione del 1960 (cinquant'anni fa!);
sempre nella stessa edizione, alla voce "cloud" (nuvola) sono riportate fotografie di nuvole che il nostro fisico Penna definirebbe senza esitazioni "harpizzate". Trovate tutte le fonti a questo link

AcarSterminator ha detto...

Angioni, come è buono lei! :P

C'è una frase del Penna che non hai riportato. Mi permetto di farlo io:
«se questa è una cosa normale allora io sono pazzo totale»

Ecco, quel che penso di lui è lo stesso Corrado a dirlo ;)

Perdonami Simone!

Fioba ha detto...

Ciao Simone, sono Massimo Della Schiava, il fioba, sai niente del servizio del TG1 che han fatto sentire durante la trasmissione (anche durante il mio intervento).

Fioba

Simone ha detto...

@Acar

Se l'avessi riportata avrebbero detto che insulto e scredito invece di riportare fatti. Non avevo bisogno di usare quella frase infelice per dimostrare che Penna aveva torto su tutti i fronti, quindi ho preferito non infierire.
In effetti, forse sono troppo buono ^^

Simone ha detto...

@Fioba

Trovi una risposta nelle FAQ:
http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273641

Sezione "Documenti e Dichiarazioni"

Si tratta di un servizio che parlava di come evitare temporali durante importanti manifestazioni con l'iseminazione delle nubi. Quello che non viene detto dai sostenitori del complotto è che in quel caso fu usato il solito ioduro d'argento e azoto liquido. Nulla a che vedere con le scie chimiche

Gianni Comoretto ha detto...

Sarebbe da continuare, ma l'articolo è già lungo così.

Ad es. con le affermazioni sugli aerei che si vedono e si sentono, quindi sono bassi. Nel dossier che Penna ha redatto, cita un documento in cui si dice testualmente che aerei a 8000 metri potrebbero produrre un rumore anche confrontabile con una conversazione in un salotto.

Poi nello stesso dossier si afferma che i voli in Italia sono stati, nel 2007, un milione e settecentomila. 4700 al giorno. In media 100-200 visibili da un punto a caso. Nei giorni senza scie, dove sono finiti tutti quanti se Penna non ne vede nessuno per diverse ore?

Il problema è che se uno snocciola le cose più incredibili (ma fuori dall'esperienza diretta di chi ascolta), l'impressione è quella di uno che sa il fatto suo. E per controbattere occorre far ragionare, andare a cercarsi le fonti, farsi dei calcoli, è una partita persa.

Simone ha detto...

@Gianni
Mi sono solo limitato a frasi salienti dell'intervista. Sappiate che ho scritto a Corrado sulla questione della laurea. Pubblicherò a breve le mail. Il nostro si è rifiutato di rispondere alla prima mail, ma ha modificato il testo sul suo blog. Gli riscritto per ringraziarlo e chiedergli di "guardare il cielo" insieme con qualche metodo un pò rigoroso per confermare la sua teoria e a quel punto una risposta è giunta, ma era decisamente carente di "cortesia".
Il grosso problema è che loro non vogliono un confronto e non vogliono parlare. Possono apparire convincenti quando c'è un monologo, ma non appena li si invita in un confronto allora la loro maschera cade. Come dico in conclusione alla mia conferenza la teoria delle scie chimiche è ormai una fede dalle caratteristiche tipiche di una setta. Spero di esplicitare tutto questo in un prossimo intervento.

Gianni Comoretto ha detto...

Penna ha pubblicato la sua versione dell'intervista a Controradio (ovviamente il testo e' lo stesso, ma i commenti differenti).

E continua a snocciolare radiosondaggi da cui deriva che, siccome l'umidità e' sotto il 70%, non si potevano formare scie.

Piu' o meno:
P: Le scie sono rarissime, si formano solo con RH > 70% e non sono mai persistenti
C: Le scie sono comunissime, si formano anche con RH=0, e sono talvolta persistenti se RH e' abbastanza alta. Basta farsi i conti (da fisico), o guardarsi quelli di Appleman
P: Io i conti me li sono fatti, vedi, i giorni X avevano RH < 70%, quindi non potevano formarsi scie. Sono conti da ragioniere, non da fisico

C'e' o ci fa?

Jack Devil ha detto...

Prima di tutto, complimenti per il blog e per la pazienza.
Da fisico, ho provato spesso e volentieri ad argomentare con i cosiddetti "sciachimisti" ma senza speranza, ci vuole una pazienza ed una dedizione unica che non penso di avere.

Volevo solo chiederti un parere riguardo ad una possibile osservazione che potrebbe determinare in maniera incontrovertibile la natura di queste scie, ovvero: non basterebbe fare un'analisi spettroscopica della luce che ci passa attraverso?

In questo modo si potrebbe risalire attraverso le linee di assorbimento osservate alla composizione chimica della scia.

Non so bene quanto e come un osservazione del genere sia fattibile, anche se penso che in teoria potrebbe essere risolutivo. Sai se ci sono state altre proposte simili, o magari siano state fatte già osservazioni del genere?

Visto che le "misurazioni al suolo" che riscontrano di tutto di più sono qualcosa di veramente ridicolo.
Complimenti ancora per il blog !

Simone ha detto...

Grazie per i complimenti Jack. La mia non è solo pazienza è proprio una tecnica di confronto. Se mi pongo come loro rispondendogli per le rime un esterno che legge le due posizioni difficilmente riuscirà a capire chi dei due ha iniziato per primo. Nel mio caso invece non devono esserci dubbi, loro offendono io cerco il confronto.

Sulla spettroscopia: era già stata proposta da Dario se non erro in qualche post precedente. La mia risposta è che non è una strada praticabile:
1- Ci sono già procedure standard con strumenti adatti (vedi LIDAR). Noi non possiamo inventarci una "nuova" tecnica e pretendere che i risultati siano credibili
2- La tecnica ha dei problemi non indifferenti. L'atmosfera è piena di acqua e anche ammettendo di poter eliminare il "rumore di fondo" dovresti centrare con il rivelatore esattamente la luce proveniente dalla scia.
Il discorso è che sia in letteratura che normalmente i meteorologi fanno analisi delle scie con il LIDAR e ci hanno sempre trovato solo acqua.
Sai è facile per loro dire "tutti i meteorologi sono in malafede" quando una prova va contro le loro "opinioni", ma per quanto mi riguarda non cedo a questo gioco. Se loro pensano che il meteorologo X è in malafede e sta falsando le misure, devono dimostrarlo, non sono io che devo venire in contro alle loro pretese basate su assunti non dimostrati.
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità.

Nico ha detto...

Invece il THC dipendente continua a dire di avere le prove, ANCHE DEL TELEMETRO (ahahahahah).
http://poteriocculti.mastertopforum.net/viewtopic.php?p=752#752

Nico ha detto...

mentire sapendo di mentire, che faccia di tolla

Simone ha detto...

Su Corrado avrò presto alcune novità spero interessanti. Stay Tuned

Jack Devil ha detto...

Grazie per la risposta! Certo, è dura argomentare senza offendere quando dall'altra parte (spesso) c'è gente che ignora la materia (e quindi il contenuto delle affermazioni) e non è disposta a cedere un millimetro delle proprie credenze. Complimenti ancora e non mollare, anche perchè erano mesi che cercavo un blog come il tuo.

Non conoscevo il LIDAR, ma se il problema è il fondo dato dalla grande presenza di acqua nell'atmosfera, non basterebbe misurare questo fondo e poi sottrarlo al segnale della scia (ipotizzando di avere le stesse condizioni di pressione e temperatura)?

E' ovvio comunque che qualsiasi eventuale "nuova" tecnica debba avere delle solide basi scientifiche.
Il punto è che se siamo capaci di misurare con grande precisione la composizione chimica delle palle di gas ad anni luce di distanza (le stelle) in linea di principio perchè non potremmo farlo per del gas a pochi chilometri di distanza?

Simone ha detto...

@Jack

Si, è vero che il fondo si può sottrarre, ma solo se lo assumi come uniforme. L'umidità può cambiare significativamente da punto a punto e quindi rischi di non poter avere una misura quantitativa. A noi comunque basterebbe anche una misura qualitativa, tuttavia rimane sempre il problema di "mirare" la scia.
Questo medodo dovrebbe prevedere di mettersi nell'ombra della scia in modo da prendere selettivamente i raggi filtrati e francamente io non ho la più pallida idea di come determinare quella posizione.
Il LIDAR ha il vantaggio che punta un fascio luminoso sulla nuvola e ne misura il ritorno a terra e quindi non ci sono errori e il fondo è un interferenza rispetto all'intensità della luce sorgente.
Considera che nel nostro caso il fondo (ovvero la luce che passa attraverso l'umidità atmosferica) sarebbe esattamente ciò che noi dobbiamo misurare.

Jack Devil ha detto...

Scusa se insisto ancora sull'argomento spettroscopia (spero non ti rompa troppo!) ma ritengo che sia l'unico modo per misurare direttamente da terra le scie.

Risolto il problema del mettersi "nel cono d'ombra" della scia, in realtà penso che basterebbe NON osservare righe di assorbimento dovute al bario ed a tutte le altre robacce che si dovrebbero invece osservare se fossero sciechimiche.

Di sicuro non mi aspetto assorbimento alle lunghezze d'onda dei metalli nell'atmosfera, per cui il fondo disturberebbe ma solo frequenze della radiazione che in realtà non interessano, cioè quelle delle molecole d'acqua... o sbaglio?

D'altra parte non mi interessa sapere il contenuto di vapore della scia, ma piuttosto quello di "robaccia chimica", quella dovrebbe emergere senza problemi dal fondo.

Scusami ancora per l'insistenza ma mi interessa molto il parere di un chimico a riguardo :)

Simone ha detto...

@Jack

Non ti preoccupare per l'insistenza, mi fa piacere discutere di proposte concrete.
Capisco la tua idea e ammetto che non è male. In effetti secondo la teoria delle scie chimiche le sostanze non si troverebbero solo nella scia, ma anche nella vistosa nebbia di ricaduta o particolato in sospensione quindi in linea di principio dovrei vedere linee anomale un pò dovunque.
Rimangono ancora almeno due problemi:
1- come costruiamo uno spettroscopio? soprattutto deve essere sufficientemente preciso da valutare le bande in modo chiaro e non ambiguo
2- quale parte dello spettro analiziamo? Direi l'IR, posso provare a vedere quali bande IR ha il bario o l'alluminio, ma poi dobbiamo essere certi di non avere altre interferenze che possano falsare la misura.
Sai sono scettico perchè tutti gli strumenti in uso oggi si basano su camere scure con fasci laser incidenti, mi sembra strano che sia facilmente valutabile l'assorbimento di una scia di condensazione senza subire la pensante presenza di interferenze in atmosfera.
Se hai suggerimenti sono ben accetti, si può anche fare qualche prova per poi concludere che non è una strada percorribile

Jack Devil ha detto...

Grazie per la risposta e le proposte.
Non c'è dubbio che questa misura sarebbe estremamente difficile, date le condizioni al contorno.
Ovviamente la banda di emissione andrebbe scelta dopo aver considerato dove i possibili materiali sciachimicheggianti emetterebbero di più - e possibilmente, dove ci si aspetta meno interferenza.

Per il fondo, si potrebbero innanzitutto fare delle misure "a vuoto" ed in secondo luogo fare delle stime numeriche, in base alla composizione chimica dell'atmosfera e tutto il resto. E' vero che ci sono grosse variazioni da punto a punto, ma alla fine dovremmo comunque mediare su 8 km di atmosfera che la radiazione attraversa...

Per essere pignoli si potrebbe calcolare un worst case scenario ipotizzando le peggiori condizioni di temperatura e pressione (per quel che riguarda l'assorbimento) e vedere quanto segnale toglierebbero nelle bande interessanti.

Certo, tutto bello in teoria, ora che ci penso dovrei solo trovare il tempo di farne un po' di questi conti...
Magari chiedo a qualche collega spettroscopista in Dipartimento e vedo che mi dice!
Grazie ancora per le risposte, a presto!