venerdì 28 agosto 2009

Jaytee il cane telepatico?!

Molti dei miei lettori abituali, leggendo il titolo, rimarranno un po' perplessi e penseranno ad uno scherzo. Credo che la maggior parte delle persone non abbia mai sentito parlare di Jaytee, di telepatia animale o di Rupert Sheldrake. In effetti quanto sto per raccontare non è avvenuto in Italia e non è avvenuto nemmeno di recente, ma offre degli ottimi spunti di riflessione.

Rupert Sheldrake (RS) è un biologo con un curriculum di tutto rispetto che, tuttavia gode di una certa visibilità grazie ai suoi esperimenti sulla telepatia negli animali.

Nell'articolo intitolato "A Dog That Seems To Know When His Owner is Returning: Preliminary Investigations" RS descrive una serie di esperimenti condotti 4 anni prima con un cane di nome Jaytee, un mongrel terrier, e la sua padrona Pamela Smart (PS). L'intenzione è quella di dimostrare che un cane è in grado di percepire l'arrivo del padrone diversi minuti prima del suo reale arrivo. Dimostrare che tale comportamento sia telepatico è piuttosto complicato. Prima di tutto la previsione del ritorno deve avvenire diversi minuti prima dell'effettivo arrivo del padrone, quando nessun segnale sensoriale "comune" può giungere al cane per metterlo in allarme, inoltre un animale non può parlare, quindi è l'uomo che deve capire quale sia il segnale tipico della “previsione”. Non è nemmeno possibile trascurare fattori secondari come il ritorno in orari fissi o la presenza in casa di parenti in grado di comunicare al cane l'imminente ritorno del padrone. Nel caso specifico il segnale di Jaytee era quello di correre alla finestra guardando fuori non appena la padrona PS decideva che era il momento di tornare a casa.
Ovviamente il testo sostiene la capacità di Jaytee di leggere nel pensiero della sua padrona a distanza di Km ed intuirne l'imminente rientro a casa, tuttavia ci sono alcuni punti deboli. Scorrendo il testo si nota ad esempio che il cane,a volte, reagisce con largo anticipo rispetto alla decisione della padrona di partire, mentre altre volte reagisce in ritardo o alcune volte non reagisce proprio. Insomma la reazione di Jaytee non è sistematica e puntuale, ma è variabile. Su 63 prove 20 volte il cane reagisce al momento giusto o 2 minuti dopo la partenza, 26 reagisce con oltre 3 minuti di ritardo, 9 volte con oltre 3 minuti di anticipo e 8 volte non ha reagito per nulla. La cosa ancora più interessate è che il cane va abitualmente alla finestra per vari motivi anche quando la padrona non sta per tornare a casa, quindi non si tratta di un segno distintivo e chiaro, ma di un evento che succede spesso e che può capitare per caso quando la padrona sta per rientrare. Questo diventa ancora più vero se nei dati positivi a supporto della telepatia animale vengono incluse anche le 9 volte con cui il cane ha risposto con largo anticipo e le 26 con cui reagisce con deciso ritardo. Per esempio il 12/10 PS per tornare a casa percorreva 9 km di strada, tempo di percorrenza 21 minuti, ma il segnale del cane è avvenuto 48 minuti prima della partenza. E' chiaro che se il tempo di percorrenza è sufficientemente lungo e il tempo dato a Jaytee per dare il segnale parte 50 minuti prima della effettiva partenza di PS è assai probabile che il cane vada alla finestra in quel lasso di tempo per puro caso, senza che sia necessario alcun legame telepatico.
L'ipotesi conclusiva che RS ritiene più plausibile è una sorta di legame telepatico tra PS e Jaytee.

La notizia del “cane telepatico” ebbe una discreta risonanza sui media e come spesso accade fu chiesto il parere di uno scettico: Richard Wiseman (RW), psicologo, illusionista e membro del CSI. RS e PS invitarono RW a ripetere le prove e a verificare che Jaytee sia in effetti telepatico. RW condusse così 4 prove riportare nell'articolo "Can animals detect when their owners are returning home? An experimental test of the "psychic pet" phenomenon".

Trattandosi di una prova volta a verificare i presunti poteri telepatici di Jaytee si è studiato un metodo che escludesse qualunque possibile interferenza "normale". Ad esempio gli orologi furono sincronizzati, l'auto usata per i viaggi non era quella di PS e l'ora di inizio del ritorno era determinata tramite un generatore di numeri casuali. PS disse che Jaytee mostrava di aver percepito il suo ritorno visitando la veranda della casa. Ovviamente il cane visitava quel luogo abitualmente, ma fu precisato che il “segnale” consisteva nella prima visita senza alcun ovvio motivo (ad esempio il passaggio di una macchina).
Il comportamento del cane sarebbe stato filmato durante tutto l'esperimento e un giudice esterno (che non conosceva l'orario di ritorno di PS) avrebbe poi stabilito quale fosse il "segnale". La prova sarebbe stata considerata superata nel momento in cui Jaytee avesse segnalato il ritorno di PS nei 10 minuti seguenti alla partenza.
Come vedete la prova era piuttosto complessa, ma spero di essere riuscito a spiegare il protocollo a grandi linee.


Nella prima prova PS iniziò a tornare a casa alle 21 (ora scelta dal generatore casuale di numeri), per avere successo Jaytee avrebbe dovuto fare il suo segnale dalle 21 alle 21.09. La prima volta che Jaytee visitò la veranda senza alcun motivo evidente fu alle 19.57, quindi l'esperimento fu considerato fallito.
Nel periodo di durata dell'esperimeto (19.10-21.20) il cane visitò la veranda 13 volte, varie volte senza un apparente motivo. PS a questo punto fece notare che la visita delle 19.57 ebbe una durata di "soli" 53 secondi e non poteva quindi essere un segnale d'attesa, che sarebbe durato sicuramente di più. Curiosamente le soste di Jaytee nella veranda della durata di qualche minuto coincidevano proprio con l'orario richiesto per superare la prova.

Si decise quindi di condurre una seconda prova questa volta il segnale era la prima visita immotivata alla veranda della durata di oltre 2 minuti. Intervallo richiesto per superare la prova dalle 14.18 alle 14.27; segnale alle 13.59. Esperimento fallito anche in questo caso.


Siccome in questo caso Jaytee rispose qualche minuto prima della partenza di PS, fu chiesto di modificare ulteriormente il protocollo considerando il tempo di partenza come centro dell'intervallo e non come inizio (so che è complicato, ma la prova dovrebbe rendere tutto più chiaro). Alle 21.39 PS partì dalla località stabilita per tornare a casa, questo fu considerato il centro dell'intervallo (questa volta di 6 minuti invece che di 10). Jaytee avrebbe dovuto segnalare il ritorno dalle 21.36 alle 21.42. Il segnale avvenne alle 21.31 quindi l'esperimento fu considerato fallito.
Siccome anche in questo caso il cane aveva risposto in anticipo, fu chiesto di tornare ad intervalli di 10 minuti (cosa che comunque non avrebbe modificato il risultato del test precedente).

Durante il quarto esperimento con queste regole Jaytee non fece alcun segnale della durata di 2 minuti. Quindi l'esperimento fu considerato fallito. Una parziale giustificazione fu che il cane andò alla finestra (la prova questa volta era a casa della sorella di PS dove non c'era una veranda) durante il periodo prestabilito, ma non vi rimase 2 minuti perchè non stava bene (cosa attestata in effetti dal video). Nonostante questa obiezione 10 minuti prima dell'inizio del corretto intervallo Jaytee rimase 210 secondi alla finestra a causa del passaggio di un auto, quindi probabilmente non era poi così indisposta.

Se pensate che queste 4 prove siano state sufficienti per chiudere la questione vi sbagliate di grosso. RS pubblicò altri articoli sostenendo che non fosse un singolo segnale a stabilire il legame telepatico, ma la somma del tempo che Jaytee passava alla finestra durante l'intera fase di ritorno di PS. RS sostiene quindi che l'importante sia che il cane passi più tempo alla finestra durante la fase di ritorno di PS, cosa che sembra essere confermata mettendo in grafico sia i dati di RS che quelli ottenuti da RW. Da qui ne nasce una lunga diatriba durata qualche anno con vari botta e risposta tra i due. Vi riporto tutto il materiale nelle fonti e se volete possiamo discuterne nel dettaglio nei commenti.

Quello che mi preme sottolineare è il comportamento dei credenti quando una prova fallisce. Risulta evidente come i cambiamenti del protocollo di prova riflettano di volta in volta il tentativo di interpretare positivamente la prova a posteriori. Per esempio nella seconda prova è stato assunto come "nuovo segnale" quello che avrebbe permesso il superamento della prima prova. Lo stesso discorso vale per le prove seguenti e per il tentativo di RS di far valere il tempo complessivo invece di un segnale specifico. Si tratta del classico spostamento dei paletti.

Quando si fanno questo tipo di test è quindi fondamentale stabilire dei parametri rigorosi a priori, onde evitare di prendere tutto per buono seguendo quelli che sono i nostri desideri.

Prima di concludere non posso esimermi da commentare articoli come questo i quali sostengono che RW abbia ammesso l'esistenza della telepatia animale proprio per il caso di Jaytee. Il tutto deriva da quanto ha scritto lo stesso RS sulla sua pagina con tono trionfante, tuttavia RW ha semplicemente detto:

"I don't think there’s any debate that the patterning in my studies is the same as the patterning in Rupert's studies...it's how it's interpreted."

"Non penso ci sia alcuna discussione sul fatto che i grafici nei miei studi siano gli stessi grafici degli studi di Rupert...è come vengono interpretati"

RW quindi non ammette la riuscita degli esperimenti con Jaytee, ammette solo che i grafici (quelli ottenuti con la somma dei tempi a cui ho accennato) di RS sono uguali ai suoi. Nelle fonti cosa pensa RW di quei grafici e come spiega il fatto che siano simili.

Fonti:
Pubblicazioni di Sheldrake
- Studio preliminare (1998)
- Commento allo studio di Wiseman (1999)
- Nuovo studio e confronto con i vari grafici (2000)

Pubblicazioni di Wiseman
- Quattro prove con Jaytee (1998)
- Risposta al commento di Sheldrake (2000)
- Commento riassuntivo del dibattito

5 commenti:

Skeptic ha detto...

Avevo notato l'articolo di corrado penna (artista della manipolazione) e mi ero ripromesso di andare a verificarlo...grazie per la più che esauriente spiegazione.

Gianni Comoretto ha detto...

A me la cosa che lascia più perplesso è come questo venga considerato una "prova" non da Sheldrake (che naturalmente è parte in causa) ma da Penna. Che lo usa per "dimostrare" la malafede degli scienziati.

vale56 ha detto...

@Gianni. A me, vista la falsità mentale di Corrado Penna e la sua incapacità a fare calcoli e capire la fisica, non risulta strano.
Anzi queste cose dimostrano che solo chi è in MALAFEDE può fare da cassa di risonanza alle cazzate scie-comicare

Unknown ha detto...

Ciao Simone, passo un po' in ritardo a leggere questo tuo post.

Ci sono due cose che non ho proprio capito.

1) Perche' e' considerato accettabile un segnale dal cane che arrivi PRIMA dello scattare del generatore di numeri casuali?
Stanno controllando se il cane e' telepate o se e' preveggente? A me sembrano due fenomeni diversi.

2) Si sono dati una gran pena per restringere l'arbitrarieta' su di una marea di fattori, meno che su quello chiave: come fa il cane a manifestare attesa per il padrone?
Non sarebbe stato molto piu' univoco e meno soggetto ad interpretazione se avessero tenuto il cane in un laboratorio invece che in casa sua e gli avessero insegnato un qualche segnale convenzionale (tipo pigiare un bottone o mordere un certo oggetto)?

Mi sembra che si possa usare lo stesso tipo di obiezione che ha gia' usato Gianni nei confronti dell'omeopatia: per vedere il fenomeno, devi prendere i dati ed osservarli controluce, al tramonto e con vento favorevole.

Simone ha detto...

@Dario

Premetto che non ho discusso con Wiseman della questione e quindi non posso sapere le reali motivazioni per le quali sono state fatte certe scelte, tuttavia posso fare delle ipotesi.

"1) Perche' e' considerato accettabile un segnale dal cane che arrivi PRIMA dello scattare del generatore di numeri casuali?
Stanno controllando se il cane e' telepate o se e' preveggente? A me sembrano due fenomeni diversi."


Questo potrebbe essere semplicemente un modo per venire incontro al soggetto che propone l'ipotesi paranormale. Diciamo che siccome preveggenza e telepatia sono entrambi fenomeni paranormali che sia uno o l'altro è poco importante ai fini del risultato di un test. Si tratta proprio dello "spostamento dei paletti" di cui parlavo nel testo: il cane da una risposta non compatibile con la telepatia, beh allora è preveggente, sbaglia anche in questo caso? Beh allora forse ha entrambe le capacità. Se uno vuole formulare un'ipotesi paranormale potrà sempre farlo spostando qualche paletto.

"2) Si sono dati una gran pena per restringere l'arbitrarieta' su di una marea di fattori, meno che su quello chiave: come fa il cane a manifestare attesa per il padrone?
Non sarebbe stato molto piu' univoco e meno soggetto ad interpretazione se avessero tenuto il cane in un laboratorio invece che in casa sua e gli avessero insegnato un qualche segnale convenzionale (tipo pigiare un bottone o mordere un certo oggetto)?"

Nei lavori di Sheldrake il segnale era considerato qualunque cosa facesse il cane che suggerisse l'idea dell'attesa. Per dirne una, sono riusciti a tenere buono il fatto che il cane ha alzato la testa nel momento in cui la padrona partiva. Wiseman ha notevolmente ristretto la definizione di segnale, ovvero il cane doveva andare in una zona panoramica da cui poteva vedere l'arrivo della padrona (la veranda prima e la finestra poi) ed attendere qualche minuto senza che ci fossero altri validi motivi. Mi rendo conto che la cosa sia discutibile, però portare un cane in laboratorio avrebbe potuto portare ad una facile obiezione: il cane è disorientato e non manifesta alcun segnale.
Nel caso dei test di Wiseman invece si è sottovalutata l'ansia del cane nell'attendere la padrona. La polemica di cui parlavo infatti nasce proprio dal fatto che si nota che i segnali sono concentrati per la maggior parte durante il viaggio di ritorno. Quindi l'affermazione è stata di nuovo "spostata", il cane non sente più la partenza ma percepisce il ritorno andando più spesso alla finestra. Questo sembra confermato da vari grafici e anche dagli stessi esperimenti di Wiseman. A mio avviso sarebbe necessaria un'altra prova e Wiseman ha sbagliato a lasciar cadere il tutto in una battaglia di botta e risposta. Tuttavia, come ho detto, non avendo parlato con Wiseman non posso sapere la motivazione della sua scelta