Questo intervento va ad aggiungersi ai numerosi documenti recuperabili online qui, qui e qui, ma c'è una differenza: questa volta l'intervento è pubblico, quindi l'occasione è ghiotta e ovviamente, occupandomi di scie chimiche non posso perdermi l'evento.
Dopo una levataccia alle 6 del mattino e aver costeggiato parte del Lago d'Orta dove i turisti iniziano a rosolarsi al sole mattutino arrivo nell'hotel dove sta per iniziare il convegno. Rimango subito stupito dalla scarsa affluenza, la sala è quasi vuota, ma mi colpisce anche l'assenza dei soliti volti noti, che non mancano mai alle mie conferenze.
La conferenza di Randi sulle scie chimiche è prevista per le 11.15, magari arriveranno più tardi. Nel frattempo mi presento ai relatori e inizio a registrare tutto il convegno.
Arriva il momento della pausa caffè che precede il tanto atteso intervento, ma degli "sciachimisti" neanche l'ombra e nonostante la pausa duri ben più del previsto (forse per dare il tempo ai sostenitori del complotto di districa
Randi spiega cosa dovrebbero essere le scie chimiche, ma prende subito le distanze dalla teoria complottista a noi ben nota affermando che
"non sono affatto scie chimiche e chiamiamole con il loro nome: le scie di condensazione"
La presentazione, infatti, spiega nel dettaglio la formazione delle scie di condensazione (fenomeno noto da quasi 100 anni): i meccanismi, i tipi di condensazione, le condizioni di formazione con un impeccabile rigore scientifico, pur mantenendo una indubbia chiarezza e semplicità.
Nella presentazione sono anche riportati dei grafici estrapolati da software utilizzati dai meteorologi che prevedono la formazione di scie di condensazione in presenza di una scarsa umidità relativa (3%).
Si passa poi alla tristemente nota presentazione in power point "alza la testa", che viene analizzata punto per punto, mostrando come ad ogni presunta anomalia corrisponda, in realtà, una spiegazione fisica ben nota. Giusto per citare un esempio: l'immagine riportata qui sotto non è una conseguenza del controllo climatico ad opera di militari, ma è una comunissima fase di "favonio appenninico". Chiaramente molti di voi non sapranno di cosa sto parlando (e non lo sapevo nemm
Per questo motivo mi sarei aspettato una significativa presenza di sostenitori della teoria delle scie chimiche. Avevano la possibilità di parlanre con un vero esperto meteorologia, un professionista del settore, uno che osserva il cielo tutti i giorni da anni e hanno perso clamorosamente questa occasione.
Ma non erano loro i curiosi? Non sono loro a dire di voler sapere qual'è la verità? Se veramente fossero spaventati dalle "scie chimiche" perchè non chiedere ai meteorologi il loro competente parere? e se anche loro sono parte del complotto, perchè non andare a dirglielo in faccia? Perchè non smentire punto per punto quanto detto in una sede dove era possibile avere un confronto con un esperto?
Se qualche sostenitore della teoria del complotto vuole rispondere a queste domande, leggerò con interesse la risposta. E' chiaro che questa non è una critica al singolo, che magari quel giorno aveva da fare, ma alla categoria. Se tutti hanno mancato l'evento, forse non sono poi così spaventati e preoccupati e francamente spero per loro che sia così.
Pubblicherò a breve il video dell'intervento di Randi, non appena avrò ultimato l'editing video per renderlo il più fruibile possibile. Ringrazio tutti i relatori e l'organizzazione del convegno per la disponibilità e per la passione che comunicavano durante i loro interventi. La mattinata è stata veramente interessante e consiglio a tutti di prendere parte ai successivi convegni, che non mancherò di segnalare sul blog.