tag:blogger.com,1999:blog-914442805282458104.post5820905370403200953..comments2023-09-08T01:46:33.316-07:00Comments on Simone Angioni - Skeptic Blog: Anche La Stampa si occupa di scie chimicheUnknownnoreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-914442805282458104.post-3842621018706190942009-02-18T01:04:00.000-08:002009-02-18T01:04:00.000-08:00Personalmente, sono fondalmentalmente d'accordo su...Personalmente, sono fondalmentalmente d'accordo sui concetti. Un po' meno sulla loro applicazione.<BR/><BR/>Mi spiego meglio. <BR/>Sin da quando scopersi l'ennesimo complottone, quello appunto delle presunte scie chimiche, la mia posizione in materia non è mai cambiata. Ed è semplicemente, che è insostenibile sul piano logico ed organizzativo prima ancora che su quello scientifico.<BR/><BR/>I fatti, lo sappiamo, sono abbastanza semplici da riassumere in due punti fermi: <BR/>Primo: le CONtrails sono fenomeno noto e studiato da oltre un cinquantennio.<BR/>Secondo: l'incremento di presenza di CONtrails nei cieli di tutto il mondo si spiega facilmente con l'altrettanto massiccio incremento di voli dell'aviazione civile.<BR/><BR/>Che qualcuno abbia pensato di inventarci sopra l'ennesimo complottone bufala è fatto altrettanto noto. <BR/>Si sa chi, dove e quando: il giornalista canadese William Thomas, il primo a descriverlo in un libro del 1997, basandosi sui messaggi pubblicati su Internet da un certo Richard Finke, dell'Ohio, che teorizzava l'uso di pesticidi nel carburante ai fini di una sorta di genocidio di massa.<BR/><BR/>Da allora, la bufala circola anche sul web italiano, alimentata dalle paranoie cospirazioniste di diversi soggetti che, a sostegno delle proprie tesi, sono stati più volte colti a manipolare dati e inventarsi informazioni. <BR/><BR/>Fatte queste doverose premesse, è ovvio a chiunque che l'eventuale compito di svolgere analisi in quota e di assumersi gli oneri economici di questa operazione spetterebbe proprio a chi vuol sostenere l'insostenibile. Che, cioè, esista un complottone su scala mondiale coinvolgente decine di migliaia di persone per disseminare i cieli di non ben precisate sostanze chimiche per non ben precisati scopi.<BR/>Non si vede infatti perché dovrebbe essere onere della comunità scientifica dimostrare l'inconsistenza di tesi basate sul nulla, quando invece dovrebbe essere a carico di coloro che le diffondono dimostrarne la fondatezza.<BR/><BR/>Dunque, se è bene che al grande pubblico ci si rivolga con tutta la cautela necessaria per far passare il messaggio "di pancia" inevce che "di cervello", sarebbe però altrettanto opportuno giungere a mettere un bel punto finale e dirimere la questione con una certa decisione.<BR/><BR/>Sennò si finisce col permettere alle bufale di ammantarsi di quella certa sorta di credibilità popolare che deriva dal principio di autorità: qualcosa di vero ci deve pur essere se anche i giornali ne parlano in forse e se alcuni parlamentari ne fanno addirittura questione di principio presentando e ripresentando le stesse interrogazioni parlamentari per anni, incuranti delle spiegazioni ricevute.<BR/>E si finisce col permettere specialmente ai più giovani, molto sensibili alle cassandre del web, di farcirsi la testa di emerite castronerie.<BR/><BR/>Come queste e come quelle sull'11 settembre: oggi, oltre sette anni dopo quel fatidico giorno, ancora ammantate di un velo di credibilità assolutamente immeritato. E divulgate da una pletora di autoproclamatisi "ricercatori della Verità" cui spesso proprio le pubblicazioni e le trasmissioni "di confine" hanno concesso l'onore della grancassa nazional-popolare esclusivamente in nome dell'audience.brain_usehttps://www.blogger.com/profile/02166522775684957865noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-914442805282458104.post-7151748276201408242009-02-11T15:41:00.000-08:002009-02-11T15:41:00.000-08:00Devo ammettere che anch'io ero rimasto "vittima" d...Devo ammettere che anch'io ero rimasto "vittima" del titolo e dell'impostazione dando tutt'altro senso. Non condivido alcune cose, ma son mere opinioni personali.underek_https://www.blogger.com/profile/18330352162515855110noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-914442805282458104.post-70118491916759662152009-02-11T12:39:00.000-08:002009-02-11T12:39:00.000-08:00Ciao Marco,sono felice che tu sia venuto a comment...Ciao Marco,<BR/>sono felice che tu sia venuto a commentare il mio intervento. Quanto hai detto lo condivido in pieno e so bene quanto sia più difficile divulgare che "fare" la scienza. <BR/>Nella mia "critica" ho volutamente ignorato buona parte dell'articolo per focalizzarmi su pochi elementi che mi hanno lasciato molto perplesso. Ti confesso che rileggendo l'articolo, in effetti, sembra piuttosto neutrale, salvo appunto il titolo e la domanda finale che sembrano dare una connotazione "complottista" al tutto. <BR/>Io cerco di capire la tua posizione, tu cerca di capire la mia: vedere un articolo nel cui titolo si chiede di portare le prove dell'inesistenza delle scie chimiche mi da un pò i brividi ^_^Simonehttps://www.blogger.com/profile/04523905506077197765noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-914442805282458104.post-92166730690641650532009-02-11T12:24:00.000-08:002009-02-11T12:24:00.000-08:00La pagina "Misteri" dell'inserto Tuttoscienze e te...La pagina "Misteri" dell'inserto Tuttoscienze e tecnologia de La Stampa è la pagina dedicata alle questioni di confine. Non ospita argomenti di rigore ma per l'appunto misteri.<BR/><BR/>Certo, non è un mistero quello delle "scie chimiche": come hanno detto nell'intervista Simone e i suoi colleghi si tratta di una bufala scientifica<BR/><BR/>Ma bisogna tenere conto delle diverse logiche dei luoghi in cui si parla, invece, della stessa cosa (scie chimiche): una redazione, un laboratorio, la pazzia e il bar. Sono vetrine che hanno logiche diverse e diversi interlocutori.<BR/><BR/>Non è la giustificazione al diffondere informazione scorretta.<BR/>Studi sociologici, sulla comunicazione della scienza, dimostrano che spiegare la verità con l'atteggiamento "top-down" (io sono lo scienziato e quindi vi spiego come stanno le cose) purtroppo non funziona. (banalmente = se voglio convincerti di qualcosa, anche vera, meglio non iniziare con dargli dello scemo).<BR/><BR/>E dico purtroppo perché, a volte, invece, farebbe piacerebbe che funzionasse. Così gli scienziati (e i giornalisti per bocca loro) farebbero meno fatica a educare il pubblio con la loro l'expertise.<BR/><BR/>Ma le cose sono più complicate. La gente per essere persuasa di qualcosa va presa per la pancia, non per la testa.<BR/>Ecco perché la stessa storia metropolitana delle scie chimiche va ancora di moda.<BR/><BR/>L’accettazione del rischio è in realtà un processo mediato socialmente che chiama in causa portatori di interessi differenti, valori morali e giudizi politici, perciò differisce la valutazione del rischio. <BR/><BR/>Nell'intenzione dell'articolo c'era proprio la possibilità di rispettare la "pancia" di tutti :-)<BR/><BR/>E quindi di cercare di veicolare l'expertise scientifico con maggior successo.<BR/><BR/>Si cerca, per questo difficile dialogo tra interlocutori differenti di essere più equilibrati possibili: la pagina reca anche "fantasmi chimici", e "paure di massa".<BR/><BR/>E' quindi tutt'altro che un articolo a favore delle scie chimiche: l'atteggiamento ammiccante legittima il sentire di chi è affascinato da queste storie così non lo fa sentire respinto; lo ammette alla lettura.<BR/><BR/>E se gradisce la cortesia, legge. Legge, forse, senza stereotipizzare lo scienziato, dargli del freddo razionalista. E magari finalmente lo ascolta.<BR/><BR/>Marco Pivato.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-914442805282458104.post-6367844539262371252009-02-11T12:13:00.000-08:002009-02-11T12:13:00.000-08:00Primo!Ma roba da matti...Primo!<BR/><BR/>Ma roba da matti...underek_https://www.blogger.com/profile/18330352162515855110noreply@blogger.com